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Michele Merlo dimenticato a Sanremo, il padre: “Costava poco farlo, però me l’aspettavo”

Niente omaggio Michele Merlo durante la 72esima edizione del Festival di Sanremo. Alcuni fan non hanno gradito la scelta della direzione artistica di non tributare un maggio al giovane cantante morto lo scorso giugno a causa di una emorragia cerebrale causata da una leucemia fulminante. Anche il padre, Domenico Merlo, sulle pagine del Corriere del Veneto ha espresso il suo dispiacere, pur dichiarando che non si aspettava nulla di diverso.

Sanremo, niente omaggio a Michele Merlo

Erano stati molti i fan dell’ex volto di Amici a chiedere che Mike Bird, questo il suo nome d’arte, fosse ricordato sul palco dell’Ariston, che aveva cercato di calcare in due occasioni, e portando due brani che, però, non avevano avuto il riscontro sperato. Difficile non notare l’affetto dei fan, che sui social hanno chiesto apertamente un cenno, da parte di Amadeus o di qualcuno dei cantanti in gara, affinché lo menzionassero anche solo per un istante, come ha rivelato anche il padre:

C’è stata una grande mobilitazione. Tanti si aspettavano che Michele fosse ricordato ma io non tanto, infatti non hanno speso una parola. Non lo ha ricordato come doveva la trasmissione Amici, dove Miki aveva fatto la storia della 16esima edizione, non me lo aspettavo da Sanremo. Non voglio fare polemiche, sarebbero sterili, non servirebbero. E poi Michele non lo avrebbe voluto. Costava poco farlo. Ci sarebbe stato anche qualche artista che poteva ricordarlo dal palco ma così non è stato. Non si è voluto; del resto mio figlio è morto a causa della malasanità, vittima di una tragica ingiustizia. 

Michele Merlo, aperta indagine per omicidio colposo

Proseguono le indagini sulla morte di Michele Merlo, l’ex cantante di Amici morto a seguito di una leucemia fulminante. Come scrive anche Il Resto del Carlino, sarebbe stato già aperto un fascicolo per omicidio colposo con un nome già scritto nel registro degli indagati. Il punto è cercare di capire se il giovane cantante poteva essere salvato.

Nei giorni precedenti, sempre al Resto del Carlino, suo padre aveva spiegato di non cercare vendetta ma una verità (“Ce lo hanno ammazzato e nessuno ce lo ridarà mai” aveva anche detto), comprendere se il figlio poteva salvarsi e se qualcuno – coloro che lo hanno rimandato a casa nonostante le insistenze di merlo – ha sbagliato qualcosa: “Vogliamo la verità su ciò che è successo a Cittadella – ha detto il papà Domenico –, a Rosà e a Vergato. Bastava un emocromo per capire cosa avesse, nessuno pensò di farlo. Michele, questo dice la perizia medico legale, si poteva e si doveva salvare”. È stata la Procura veneta, conferma il Resto del Carlino, a confermare l’apertura del fascicolo, grazie anche al lavoro dei colleghi bolognesi.

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