Santa Caterina (al secolo Alessandra Lucrezia Romola) de’ Ricci, nata a Firenze il 23 aprile del 1522 e morta a Prato il 2 febbraio del 1590, è stata una religiosa italiana, terziaria regolare domenicana nel monastero di San Vincenzo a Prato, di cui fu anche priora; beatificata nel 1732, fu proclamata santa da Papa Benedetto XIV il 29 giugno 1746.
Santa Caterina de’ Ricci oggi, il Santo del giorno
A sei anni il padre di Caterina la fece entrare nel vicino convento di Monticelli affinché potesse studiare. Dopo aver passato un piccolo periodo fuori dal convento, all’età di 14 anni si fece domenicana presso il monastero di San Vincenzo a Prato. A 25 anni divenne priora e trascorse il resto della vita al San Vincenzo.
Ebbe una corrispondenza epistolare con tre futuri papi: Marcello II, Clemente VIII e Leone XI. Come esperta di religione e amministrazione, i suoi consigli erano ricercati e ascoltati venivano dati sia di persona che per lettera.
Ma fu anche in contatto con laici e religiose che chiedevano la sua preghiera e i suoi suggerimenti come facevano sia i granduchi di Toscana che nobili come Filippo Salviati, grande benefattore di San Vincenzo o future Sante come Maria Maddalena de’ Pazzi.
La devozione per Savonarola
Per tutta la vita conservò come preziose reliquie un dito di Girolamo Savonarola, il cerchio di ferro che ne aveva sostenuto il corpo sul rogo e un suo ritratto dipinto da fra Bartolomeo (ora al Museo di San Marco di Firenze). Le prediche e gli scritti di Savonarola erano le sue letture preferite e lei invitava tutti a meditare sui racconti della vita del frate domenicano.
Quando, quasi due secoli dopo, nel corso del processo di canonizzazione, la devozione divenne motivo di opposizione alla sua causa, i difensori ribadirono il pieno diritto di Caterina a prestare a Savonarola un culto privato e a recitarne le preghiere, perché, dopo una santa vita, il Savonarola aveva ricevuto in articulo mortis i sacramenti della Chiesa, accettando l’indulgenza plenaria del papa, il che induceva a credere che godesse della salvezza eterna. Morì nel 1590, dopo una lunga malattia.
Il culto
Caterina fu canonizzata da Benedetto XIV nel 1746. La festa liturgica è stata fissata per il giorno 4 febbraio (il 2 infatti è la festa della Presentazione al Tempio di Gesù, nota come Candelora). È patrona titolare della congregazione delle suore domenicane di Upper Darby.
Tradizioni e testimonianze devozionali
Secondo le testimonianze dei suoi contemporanei le sue meditazioni sulla passione di Gesù erano talmente profonde da cominciare a sanguinare da diverse ferite collocate sulle mani, sui piedi e al fianco e un cerchio simile ad un anello appariva nei momenti di preghiera al suo dito, a simbolo del suo matrimonio con Cristo. Caterina fu dedita alla preghiera fin dalla gioventù.
Sempre secondo i contemporanei faceva digiuni ed ebbe le stigmate, che emanavano una misteriosa luce e, a volte, un particolare profumo.
Uno dei miracoli documentati durante la canonizzazione fu una sua apparizione a migliaia di chilometri dal luogo dove ere fisicamente situata.