Oggi, 11 giugno, il Santo del giorno è San Barnaba. San Barnaba, originariamente chiamato Giuseppe di Cipro (Cipro, … – Salamina,61), è stato un apostolo, tradizionalmente considerato il primo vescovo di Milano. È venerato come santo dalla chiesa cattolica e da quella ortodossa. La sua ricorrenza si celebra l’11 giugno.
San Barnaba oggi, il Santo del giorno
San Barnaba nacque da Giudei della tribù di Levi, rifugiatisi a Cipro allorché Pompeo il Grande invase la Palestina. A 12 anni fu mandato a Gerusalemme ove frequentò la scuola di Gamaliele e strinse cordiale amicizia con due condiscepoli: Stefano e Saulo. Erano tutti e tre della stessa età e dovevano un giorno tutti e tre versare il loro sangue per Gesù Cristo e per la sua Chiesa nascente.
Il Salvatore intanto incominciava a riempire la Giudea dei suoi prodigi, ed una folla grandissima lo seguiva entusiasta.
In una delle tante volte che Gesù si recò a Gerusalemme, andò alla piscina probatica, e quivi trovò un uomo da trentotto anni ammalato, e gli domandò: “Vuoi essere guarito?”. Quello rispose: “Signore, non ho nessuno che mi metta nell’acqua quando essa è agitata”. Allora il Signore, mosso a compassione, gli comandò: “Alzati, prendi il tuo letto e cammina”. E quegli si alzò e fu sano sull’istante. Barnaba presente a questo prodigio, credette in Gesù e ne divenne fedele discepolo.
La predicazione
Dopo la Pentecoste, quando gli Apostoli iniziarono la loro predicazione fra i pagani, Barnaba fu mandato ad Antiochia. Avendo ottenuto in questa città un numero considerevole di conversioni, e volendo ampliare il campo del suo apostolato, Barnaba pensò a Saulo, che dopo la sua conversione si era ritirato a Tarso. Vi andò, e trovatolo lo condusse ad Antiochia.
Dopo avere dimorato più di un anno in questa città, avvenne che lo Spirito Santo fece segregare i due apostoli Barnaba e Saulo per la missione alla quale li aveva assunti. Ricevettero allora la pienezza del sacerdozio, l’episcopato, dopodiché abbandonarono Antiochia e conducendo seco Giovanni Marco si recarono a Cipro, poi a Salamina e a Pafo ove il proconsole Sergio Paolo si convertì. Quivi Saulo mutò il suo nome in Paolo.
Partiti poi da Pafo andarono a Perge in Panfilia mentre Giovanni Marco ritornava a Gerusalemme. Cacciati di là, raggiunsero Iconio; quivi il Signore diede loro una grande consolazione: la conversione della vergine Tecla. In seguito si recarono a Listri ed in molte altre città nelle quali operarono numerose conversioni.
Dopo il Concilio di Gerusalemme, essendosi Giovanni Marco riunito a Barnaba, Paolo si separò da essi, e preso Sila con sé, partì per l’Asia Minore, mentre Barnaba e Giovanni Marco fecero vela per Cipro. La tradizione ci dice che Barnaba percorse anche l’Egitto e l’Italia.
Ritornato a Cipro si stabilì a Salamina e convertì moltissimi isolani. Ma i Giudei, adirati per il bene che faceva, s’impadronirono dell’Apostolo, e dopo averlo fatto molto soffrire lo lapidarono (11 giugno del 53). Giovanni Marco ne seppellì le preziose reliquie in una caverna.
Nel 485 il Santo Martire apparve ad Antemio vescovo di Salamina rivelandogli il luogo della sua sepoltura. Sul suo petto fu trovato un esemplare del Vangelo di San Matteo, scritto in ebraico di sua propria mano.
Il culto di San Barnaba Apostolo
A San Barnaba gli vennero attribuiti moltissimi scritti apocrifi. Gli si attribuisce la paternità della Lettera di Barnaba e della Lettera agli Ebrei. Esistono anche gli Atti di Barnaba e un Vangelo di Barnaba. Per secoli a Milano la primavera si è festeggiata il 13 marzo, giorno dell’arrivo di Barnaba; nel 1396 tale giorno venne proclamato giorno di astensione dal lavoro e nel 1583 venne solennemente riconfermato da Carlo Borromeo giorno di festa. Per quanto riguarda le sue reliquie sono conservate in diverse parti d’Italia. Il suo cranio è conservato presso la chiesa di S. Maria di Grado nel comune di Conca dei Marini. Un braccio è conservato nella Basilica di San Barnaba a Marino, in provincia di Roma.