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Santo del giorno 16 settembre: oggi si venerano San Cipriano Vescovo e San Cornelio Papa

Santo del giorno 16 settembre: oggi si venerano San Cipriano Vescovo e San Cornelio Papa. Ecco la storia di queste due figure religiose. La vita di questi due servi della Chiesa si interseca nel periodo della persecuzione di Diocleziano. San Cipriano è il primo padre latino della Chiesa le cui opere sono sostanzialmente più teologiche che dogmatiche tanto che i suoi concetti restano validi nei secoli e viene ancora citato nei documenti del Vaticano II. San Cornelio, che godeva dell’appoggio di San Cipriano, fu un sacerdote romano scelto come successore del Santo Papa Fabiano.

“Il Signore edifica la sua Chiesa sopra uno solo; anche se dopo la sua resurrezione egli conferisce un’eguale potestà a tutti gli apostoli. Come può credere allora di possedere la fede chi non mantiene l’unità della Chiesa?”

San Cipriano Vescovo e San Cornelio Papa oggi, il Santo del giorno

Cipriano di Cartagine era un famoso retore che si convertì al cristianesimo verso il 246. La sua posizione intellettuale e sociale favorì la sua ordinazione come sacerdote e vescovo. All’epoca la comunità di Cartagine era lacerata da divisioni causate da persecuzioni particolarmente cruente, come quelle degli imperatori Decio, Gallo, Valeriano, Gallieno, ed altri che inducevano numerosi cristiani a sacrificare alle loro divinità pagane per sfuggire alla morte o all’esilio. Molti dei caduti chiedevano poi la riammissione, alla quale si opponevano i rigoristi. Cipriano, in considerazione della debolezza umana e della misericordia di Dio, adottò un atteggiamento più benevolo.

Identica situazione si presentò a Roma dove, dopo la morte di Papa Fabiano, venne eletto Cornelio, vescovo ricco di bontà e umiltà, nativo di Roma e di antica famiglia, che fu papa dal 251 al 253. Il presbitero Novaziano, famoso retore, non accettò l’elezione del nuovo papa. Si fece a sua volta consacrare vescovo e provocò una scissione tra i cristiani della capitale. Anche qui la causa della divisione era “atteggiamento da tenere nei confronti dei caduti “.

Al più umile e comprensivo Cornelio si opponeva il rigorista Novaziano. In questa difficile situazione il papa ricevette il sostegno convinto di Cipriano. I due vescovi conclusero la loro vita con il martirio: Cornelio nel 253, in esilio e incarcerato a Civitavecchia (l’antica Centumcellae).

Il suo corpo fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero di Callisto. Cipriano fu prima esiliato durante la persecuzione dell’ imperatore Valeriano, quindi, il 14 settembre del 258, morì martire a Cartagine. Perciò la Chiesa ricorda insieme questi due generosi fratelli nell’episcopato, la cui fede pronta, incrollabile ed eroica trasformò in intrepidi martiri.

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