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Santo del giorno 24 giugno: oggi si venera la Natività di San Giovanni Battista

Oggi, 24 giugno, si celebra San Giovanni Battista, profeta e martire. La data, fissata almeno sin dal tempo di Sant’Agostino, è stata stabilita a partire da quella della nascita di Gesù Cristo venuto al mondo 6 mesi dopo il Battista; nell’annunciazione alla Vergine Maria, infatti, l’Arcangelo Gabriele comunica  “Vedianche Elisabettatua parentenella sua vecchiaiaha concepito un figlio e questo è il sesto mese per leiche tutti dicevano sterile. Nulla è impossibile a Dio” (Luca 1, 36-37).
Si tratta del santo più raffigurato nell’arte di tutti i secoli, che siano pale d’altare, opere pittoriche di celebri artisti come Leonardo o Raffaello, fino a quadri di gruppi di santi o immortalato intorno al trono della Vergine Maria. Questo a dimostrazione del fatto che San Giovanni Battista ha suscitato un grandissimo interesse nel corso dei secoli, così tanto da essere considerato da Cristo “Il più grande tra i nati da donna”.

La natività di San Giovanni Battista oggi, il Santo del giorno

Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l’opera di Gesù Cristo, entrambi vissero 33 anni. San Giovanni Battista era chiamato il precursore al Cristo e “battista” perché battezzava nelle acque del Giordano:

“Io per me vi battezzo con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più potente di me, e io non son degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco” (Matteo 3, 11)

Giovanni Battista è presente anche nel Corano nella Sura di Maria numero 19, come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto. Il culto di Giovanni Battista si diffuse ben presto in tutto il mondo dall’Oriente all’Occidente, cominciando dalla Palestina.

La festa del Battista cade il 24 giugno, quando il sole è al suo apogeo. Giovanni Battista è il simbolo del sole materiale, dell’astro che dà luce e calore al mondo e la rappresentazione simbolica del principio universale, il Fuoco Principio.

La tradizione cristiana da sempre lo considera patrono dei fabbricanti di candele, dei teologi, degli studenti, per questo motivo era in grado di dare la luce. Come donatore di luce era il patrono dei Templari, degli Gnostici e dei Rosa-Croce.



La vita di San Giovanni Battista

Secondo quanto riportato nel Vangelo di S. Luca, sembra che Giovanni Battista nacque in una famiglia sacerdotale, in cui suo padre Zaccaria era della classe di Abia mentre sua madre Elisabetta discendeva da Aronne.

Un giorno, mentre il padre Zaccaria stava offrendo l’incenso nel Tempio, gli comparve l’arcangelo Gabriele che gli disse: “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché sarà grande davanti al Signore”.

Fu così, dopo quella visione, che Elisabetta concepì un figlio e al sesto mese di gravidanza lo stesso arcangelo Gabriele fu mandato da Dio a Nazareth per annunciare a Maria la maternità del cristo. Il “messaggero celeste” infatti disse: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile; nulla è impossibile a Dio”.

Giovanni allora nacque e suo padre Zaccaria, che dopo aver avuto la visione dell’arcangelo Gabriele aveva perso l’uso della parola per lo stupore, riacquistò la voce. Sembra che Giovanni Battista nacque a Ain Karim, a pochi chilometri a ovest da Gerusalemme, una città in cui vi sono due santuari dedicati alla Natività e alla Visitazione. Le informazioni sui primi anni di vita di Giovanni Battista non sono molte, ma si sa che quando ebbe l’età giusta il santo, consapevole della sua missione, decise di andare a condurre la vita dell’asceta nel deserto.

La missione lungo il fiume Giordano

Intorno al 28 d.C. cominciò invece la sua missione lungo il fiume Giordano dove, annunciando l’avvento del regno messianico, esortava il popolo alla conversione. La gente accorreva da ogni dove per ascoltarlo e Giovanni era ormai considerato un profeta e lui, in segno di purificazione dai peccati e come segno di nascita a nuova vita, immergeva coloro che accoglievano le sue parole nel fiume Giordano, dando quindi il Battesimo di pentimento e remissione dei peccati.



Il battesimo di Gesù

Per questo gli venne presto dato il nome di Battista. Sembra che anche Gesù si presentò da Giovanni per essere battezzato e quando lo vide lui disse: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo!”. Disse poi a Gesù: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. E Gesù rispose: “Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia”.

Giovanni allora acconsentì e lo battezzò e vide scendere lo Spirito Santo su di Lui come una colomba, mentre una voce diceva: “Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. Da quel momento Giovanni confidava ai suoi discepoli “Ora la mia gioia è completa. Egli deve crescere e io invece diminuire”. La sua missione era finalmente compiuta.

La morte

Il Battista morì a causa della sua predicazione fra il 29 e il 32. Secondo il racconto evangelico egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade rimasta vedova di Filippo; il re lo fece prima imprigionare, poi per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare.

Secondo il racconto di Flavio Giuseppe, questi eventi si svolsero a Macheronte, e per questo la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall’esercito di Erode contro Areta IV, avvenuta nell’inverno del 36/37 e nella quale Macheronte fu distrutta, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni.

Assunzione in cielo

Alcuni antichi salmi sostennero l’idea che Giovanni Battista fosse stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo. A tal proposito, papa Giovanni XXIII, nel maggio del 1960, in occasione dell’omelia per la canonizzazione di Gregorio Barbarigo, ha mostrato la sua prudente adesione a questa “pia credenza” secondo la quale il Battista, come anche san Giuseppe, sarebbe risorto in corpo e anima e salito con Gesù in Cielo all’Ascensione. Il riferimento biblico sarebbe in Matteo 27, 52-53  “[…] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella Città santa e apparvero a molti”.
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