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Santo del giorno 28 aprile: San Pietro Chanel, martire e patrono dell’Oceania

Oggi, 28 aprile, si celebra San Pietro Chanel. Fu sacerdote e martire dell’Oceania, cui è patrono. Pietro (Pierre in francese) nasce a Cuet, in Francia, il 12 luglio 1803.
I genitori, contadini agiati, lo fanno battezzare il 16 luglio, memoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo: la figura di Maria, in effetti, sarà una costante nella sua vita.

Bambino semplice e di buone maniere, viene notato dal parroco di Cras-sur-Reyssouze, l’abate Giovanni Trompier, che ne intuisce l’inclinazione al sacerdozio e gli propone di entrare nella scuola preparatoria al seminario aperta nella sua canonica, dove viene accolto l’11 novembre del 1814.

San Pietro Chanel oggi, il Santo del giorno

In piena adolescenza, si appassiona alle lettere dei missionari: sta maturando in lui la vocazione alla missione. Il giorno della Cresima sceglie come suo secondo Santo protettore Luigi Gonzaga e decide di farsi chiamare Pierre-Louis; saputo poi che la madre lo aveva consacrato alla Vergine ancor prima della nascita, aggiunge ai suoi due nomi quello di Maria.

La missione: un sogno da realizzare

Entrato in seminario, Pierre-Louis-Marie si impegna con profitto nello studio, ma dubbi e incertezze sulla sua scelta di vita non lo risparmiano; riesce, tuttavia, a superarli con la preghiera, soprattutto rivolta alla Vergine. Il 15 luglio 1827 è ordinato sacerdote e viene nominato viceparroco ad Ambérieu, poi parroco a Crozet, ma il desiderio di andare in missione non lo abbandona mai.

Chiede per due volte al suo vescovo di partire, ma il consenso gli viene negato. Intanto si accosta a padre Jean-Claude Colin, che insieme ad altri sacerdoti diocesani fonda la Società di Maria.

Tra gli scopi della nuova congregazione religiosa, anche l’evangelizzazione del mondo non cristiano. Pietro vi ritrova il suo legame con Maria e l’ideale della missione. Si sente a casa. Decide allora di diventare marista.

Dalla Francia all’Oceania, il lungo viaggio verso l’ignoto

Nel 1835 la Santa Sede chiede alla diocesi di Lione missionari per l’Oceania e anche i maristi vengono coinvolti. I religiosi accettano di partire ma domandano alla Santa Sede che venga anzitutto riconosciuta la loro congregazione; l’approvazione della Società di Maria arriva il 29 aprile del 1836.

Tra i designati a partire in missione Pierre, che emette i voti religiosi il 24 settembre, giorno della Madonna della Mercede. Un mese dopo, all’età di 33 anni, parte da Le Havre. Impiega oltre un anno per giungere nell’arcipelago di Hoorn e sbarcare, poi, nell’isola di Futuna insieme a fratel Delorme.



I due si presentano quindi al sovrano, il re Niuliki e questi offre loro ospitalità nella propria dimora. Sin da subito Pierre si adatta ai costumi dell’isola e cerca di imparare la lingua locale. A un mese dal suo arrivo, l’8 dicembre 1837, celebra di nascosto la prima Messa nella capanna fatta costruire dal re per lui e fratel Delorme.

Non potendo nascondersi a lungo, decide di invitare alla liturgia di Natale di mezzanotte il re e i suoi parenti, descrivendola come una grande festa. La notizia del rito compiuto da padre Chanel si diffonde immediatamente in tutta l’isola e in tanti accorrono alla capanna trasformata in cappella per chiedere al missionario di ripeterlo.

Il primo martire dell’Oceania

Col trascorrere dei mesi, padre Chanel comincia a visitare i villaggi dell’isola, avvicina la gente, cura gli ammalati, si preoccupa degli anziani e si distingue per la sua mitezza e bontà.

Nell’arco di due anni è ormai noto in tutta Futuna, in tanti si mostrano interessati alla religione di cui parla e c’è chi gli chiede di essere preparato al battesimo.

La fama del religioso, però, urta il re Niuliki che teme per la propria autorità, sicché comincia ad ostacolarne il ministero per indurlo a lasciare l’isola. Fa in modo che venga insultato, molestato e derubato, gli fa mancare i viveri e fa perseguitare i catecumeni.

Pietro conserva la sua pazienza e umiltà. Non si scoraggia. Il re, venuto a conoscenza della conversione del suo primogenito – il principe Meitala – va su tutte le furie e consultati i familiari decide di fare uccidere padre Chanel.

Affida l’esecuzione al genero Musumusu e il 28 aprile 1841 il missionario viene massacrato, diventando così il primo martire dell’Oceania.

Il sovrano è convinto di avere debellato la nuova religione, invece l’anno dopo a Futuna arrivano altri missionari; poi nel luogo del martirio viene costruita una piccola chiesa e nel 1844 tutti gli abitanti dell’isola sono ormai cristiani.

Il 17 novembre 1889 Leone XII dichiara Beato padre Chanel e il 12 giugno Pio XII lo proclama Santo con il titolo di protomartire e patrono dell’Oceania.

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