Oggi, 4 dicembre, si venera Santa Barbara. Su Santa Barbara, martire cristiana, il luogo e l’epoca in cui è vissuta, a causa delle numerose leggende sorte intorno al suo nome, non sono chiaramente identificabili, ma il suo culto è attestato presso le comunità cristiane d’Oriente (Egitto, Costantinopoli) e Occidente (Roma, Francia).
Sin dal VI-VII secolo e conobbe una grande popolarità nel Medioevo grazie alla Legenda Aurea; rimossa dal calendario romano generale nel 1969 a causa dei dubbi sulla sua storicità, rimane una santa molto popolare grazie al numero dei suoi patronati (vigili del fuoco, marina militare, artificieri, artiglieri, genieri, minatori, architetti, ecc.).
Santa Barbara, la patrona di Vigili del Fuoco, Artificieri e militari
Della vita di questa santa esistono varie agiografie, nessuna delle quali coeva, che presentano notevoli differenze tra loro.
Barbara è figlia di Dioscoro o Dioscuro, un uomo di religione pagana. In alcune agiografie, Dioscoro decide di rinchiuderla in una torre a causa della sua grande bellezza, per proteggerla dal mondo esterno e dai pretendenti (che ella comunque respinge sistematicamente).
Barbara va quindi a vedere i progetti per la costruzione della torre e, notando che sono presenti solo due finestre, una a nord e una a sud, ordina ai muratori di costruirne una terza, per richiamare la Trinità; prima di entrare nella torre, inoltre, si immerge tre volte in una piscina adiacente, battezzandosi da sola.
In altre versioni, Barbara viene segregata come punizione per la sua disobbedienza; nella torre, la giovane viene istruita da filosofi, oratori e poeti e, studiando, giunge alla conclusione che il politeismo è una farsa; temporaneamente liberata da suo padre, si converte al cristianesimo.
Quando suo padre decide di costruirle un’imponente piscina con due finestre, ella fa aggiungere una terza finestra a questo edificio (e non alla torre, come nella versione precedente); altre versioni specificano che Barbara aderisce al cristianesimo studiando i testi di Origene e, una volta fuori dalla torre, si reca proprio da lui, ad Alessandria, per farsi battezzare.
Il martirio e la morte
Ad ogni modo, quando Dioscoro scopre la nuova fede della figlia tenta di ucciderla: Barbara riesce a sfuggirgli miracolosamente, trapassando le pareti della torre oppure volando su una montagna (in questo caso, viene vista volare da due pastori, uno dei quali la tradisce rivelando a Dioscoro la sua posizione; maledetto da Barbara, egli viene trasformato in pietra, e il suo gregge di pecore in uno sciame di locuste); riacciuffatala, suo padre la trascina davanti a un magistrato (o prefetto) di nome Martiniano o Marziano.
La giovane rifiuta però di abiurare e viene quindi torturata più volte: viene avvolta in panni rozzi e ruvidi che le lacerano la carne, ma Cristo, apparendole di notte, cura le sue ferite. I carnefici tentano quindi di ustionarla, ma le fiamme accese ai suoi fianchi si spengono quasi subito; le vengono poi tagliati i seni, colpita la testa con un martello, e viene fatta sfilare nuda per le strade.
Alla fine, suo padre la conduce in cima a una montagna e la decapita lui stesso, e insieme con lei subisce il martirio un’altra giovane cristiana, Giuliana; sceso dalla montagna, Dioscoro viene incenerito da un fulmine o da un fuoco venuto dal cielo come punizione per l’omicidio. Barbara e Giuliana vengono quindi seppellite da un uomo di nome Valentino, e presso la loro tomba cominciano ad avvenire guarigioni miracolose.