Oggi, 5 dicembre, si venera San Lucido di Aquara. San Lucido di Aquara, nato ad Aquara intorno al 960 e morto a San Germano il 5 dicembre del 1038, è stato un religioso italiano. Fu un benedettino, eremita e abate, è patrono di Aquara. Entrato all’età di 15 anni nella badia di San Pietro, presso Aquara, divenne il consigliere del principe Guaimario IV di Salerno.
San Lucido di Aquara, il patrono dell’omonimo comune
All’età di 15 anni circa i suoi genitori Albino della Croce e Sabina Nicodemo lo affidarono ai monaci del monastero di San Pietro poco distante da Aquara. Formatosi a quella scuola, quando divenne maturo per l’apostolato, da Aquara passò a Montecassino.
Di là, in vari intervalli, ritornava al Monastero di San Pietro e a Salerno, dove, per la sua saggezza, divenne il consigliere del Principe Guaimaro. Nelle mirabili vicende della sua infaticabile vita, Lucido trovò il tempo di visitare non solo il monastero della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni, ma anche di recarsi in Terra Santa.
Il monastero di Santa Maria dell’Albaneta e la morte
Al ritorno dal suo pellegrinaggio fondò, nelle vicinanze di Montecassino, il monastero di Santa Maria dell’Albaneta, fissandovi la sua dimora con il grado di priore costruì nelle vicinanze di Aquara, una chiesetta di Maria Santissima del Piano.
Dopo nove secoli di ininterrotta memoria della sua santità il Papa Leone XIII con decreto della Sacra Congregazione dei Riti dell’8 gennaio 1880, dietro insistenza del vescovo di Teggiano Mons. Domenico Fanelli, riconosceva il culto prestato a San Lucido fin dalla morte.
Il teschio del santo
Dopo la morte di San Lucido gli antenati fecero scolpire in legno un busto con le mani giunte e la testa in rame solidamente innestata nel legno (nella testa) era contenuta la reliquia del teschio del santo che nel 1500 fu saggiamente trasferito da San Pietro nella chiesa parrocchiale di San Nicola.
Le reliquie furono (poi) racchiuse in un’artistica statua d’argento. Data la sua bellezza, i ladri non si lasciarono sfuggire l’occasione per trafugarla: il colpo avvenne il 23 marzo 1895.
Fortunatamente però, il 31 luglio di quello stesso anno, 1985, le sacre reliquie furono trovate in una crollante casa di campagna e furono riportate trionfalmente nella chiesa parrocchiale. I figli di Aquara fecero cesellare una seconda statua di argento nella quale furono chiuse le sacre reliquie.
Nella notte tra il 28 febbraio e l’1 marzo 1975, ignoti ladri hanno ripetuto il detestabile atto dei loro antichi colleghi, trafugando, ancora una volta, l’artistica statua San Lucido.
Grazie però alla generosità dei cittadini aquaresi la Statua è stata rifatta quasi a testimonianza della sfida tra fedeli e profanatori.