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Santo del 1 marzo: oggi si venera Sant’Albino di Angers

Santo del 1 marzo: oggi si venera Sant'Albino di Angers
Sant'Albino

Il 1º marzo la Chiesa cattolica celebra la memoria di Sant’Albino di Angers, vescovo vissuto tra il V e il VI secolo. Nato intorno al 470 a Vannes, in Bretagna, da una nobile famiglia gallo-romana, Albino scelse la vita monastica e divenne abate nel 504. Per venticinque anni guidò l’abbazia di Tincillac, località identificata con Théhillac presso Guérande o con Nantilly nei pressi di Saumur.

Santo del 1 marzo: Sant’Albino di Angers

Nel 529, nonostante le sue resistenze, fu eletto vescovo di Angers per acclamazione popolare. Durante il suo episcopato, si distinse per l’impegno nella riforma dei costumi morali, opponendosi con fermezza ai matrimoni incestuosi praticati dalla nobiltà dell’epoca. Partecipò ai Concili di Orléans del 538 e del 541, dove promosse il rinnovamento della Chiesa e la disciplina ecclesiastica.

La tradizione attribuisce a Sant’Albino numerosi atti di carità verso i poveri e i prigionieri. Si narra che utilizzasse i fondi diocesani per riscattare ostaggi catturati dai pirati. Un episodio racconta che, dopo aver pregato intensamente per alcuni uomini incarcerati nella Torre di Angers, una pietra del muro crollò miracolosamente, permettendo loro la fuga.

Dopo la sua morte, avvenuta il 1º marzo 550, il culto di Sant’Albino si diffuse rapidamente in tutta Europa, rendendolo uno dei santi più venerati del Medioevo. Numerose chiese gli furono dedicate, specialmente in Francia e Polonia, dove è considerato protettore contro gli attacchi dei pirati. La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi, e molti miracoli furono attribuiti alla sua intercessione.

Oltre a Sant’Albino di Angers, il 1º marzo si celebra anche la memoria di Sant’Albino di Vercelli. Vissuto nel V secolo, fu il sesto vescovo di Vercelli a partire dal 435. Durante il suo episcopato, si dedicò alla ricostruzione della cattedrale cittadina, distrutta durante le invasioni barbariche. Un racconto agiografico narra che, durante la consacrazione della nuova cattedrale, il feretro di San Germano d’Auxerre fu portato all’interno della chiesa, e tutte le candele si accesero miracolosamente.

Il nome “Albino” deriva dal latino “Albinus”, a sua volta originato da “albus”, che significa “bianco”. Questo nome ha dato origine a vari toponimi, tra cui il quartiere di Sant’Albino a Monza e la frazione di Sant’Albino nel comune di Montepulciano.

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