San Massimiliano di Tebessa è un giovane martire cristiano vissuto nel III secolo d.C., ricordato il 12 marzo. Nato nel 274 a Tebessa, nell’odierna Algeria, era figlio di Fabio Vittore, un funzionario fiscale romano. All’età di 21 anni, fu chiamato a prestare servizio militare. Tuttavia, Massimiliano rifiutò l’arruolamento, sostenendo che la fede cristiana fosse incompatibile con la violenza e con le attività militari. Per questo motivo, fu giustiziato con la spada il 12 marzo 295, sotto i consoli Nummio Tusco e Gaio Annio Anullino.
Santo del 12 marzo: San Massimiliano di Tebessa
San Massimiliano è considerato uno dei primi obiettori di coscienza nella storia, poiché scelse di subire il martirio piuttosto che partecipare a un’attività che riteneva contraria ai principi cristiani. Per questa ragione, è venerato come patrono degli obiettori di coscienza e del servizio civile.
La sua memoria è celebrata annualmente il 12 marzo dalla Chiesa cattolica, che ne sottolinea l’esempio di fermezza nella fede e di rifiuto della violenza. Inoltre, il 12 marzo rappresenta una data significativa per riflettere sul valore della pace e sull’importanza del servizio civile come alternativa all’uso delle armi.
Oltre a San Massimiliano di Tebessa, il 12 marzo si ricordano altri santi omonimi, tra cui:
- San Massimiliano di Roma, martire celebrato il 26 agosto.
- San Massimiliano di Celeia, vescovo e martire vissuto nel III secolo, la cui festa è il 12 ottobre.
- San Massimiliano di Antiochia, martire del IV secolo, commemorato il 21 agosto.
- San Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote francescano polacco e martire ad Auschwitz, la cui memoria liturgica cade il 14 agosto.