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Santo del 27 febbraio: oggi si venera San Gabriele dell’Addolorata

Santo del 27 febbraio: oggi si venera San Gabriele dell'Addolorata
San Gabriele dell'Addolorata

San Gabriele dell’Addolorata, il cui nome di battesimo era Francesco Possenti, è un santo italiano venerato dalla Chiesa Cattolica, la cui memoria liturgica è celebrata il 27 febbraio. Egli è uno dei santi più noti della Congregazione dei Passionisti, un ordine religioso fondato nel XVII secolo da San Paolo della Croce, ed è conosciuto per la sua intensa devozione alla Vergine Maria e al suo dolore, da cui il suo nome “dell’Addolorata”.

Santo del 27 febbraio: San Gabriele dell’Addolorata

San Gabriele nacque il 1º marzo 1838 a Assisi, in Umbria, da una famiglia benestante e devota. Il suo nome di battesimo era Francesco, ma assunse il nome religioso di Gabriele al momento dell’ingresso nell’ordine Passionista. La sua famiglia era profondamente cristiana e la sua madre, Maria Pierina, lo educò fin da giovane alla preghiera e alla devozione. Anche se la sua famiglia era benestante, Francesco sentiva un forte richiamo alla vita religiosa e, fin da giovane, nutriva il desiderio di consacrarsi a Dio.

Fin dall’infanzia, il giovane Francesco si dimostrò un ragazzo pio e incline alla meditazione. La sua vocazione religiosa crebbe nel tempo, e, dopo aver ricevuto il permesso dei suoi genitori, entrò nel convento dei Passionisti di Morrovalle, nelle Marche, all’età di 18 anni, nel 1856. In quel periodo, prese il nome religioso di “Gabriele dell’Addolorata”, per onorare la Vergine Maria sotto il titolo della Madonna Addolorata, un’invocazione che esprime il suo dolore materno per la sofferenza e la morte di Gesù.

Il Cammino Religioso e la Spiritualità di San Gabriele

Il giovane Gabriele, una volta entrato nell’ordine, si dedicò con grande entusiasmo alla vita di preghiera, penitenza e meditazione. La sua spiritualità si caratterizzava per una particolare devozione alla passione di Cristo e al dolore della Vergine Maria, temi che erano al centro della spiritualità passionista. Egli non solo meditava la passione di Gesù, ma cercava anche di imitare la sua vita attraverso un’intensa vita di preghiera, penitenza e sacrificio. Era molto devoto anche alla pratica del “rosario”, che recitava quotidianamente.

Il giovane Gabriele, tuttavia, non visse a lungo la sua vita monastica. A causa di una malattia, probabilmente una grave forma di tubercolosi, il suo stato di salute peggiorò rapidamente. Sebbene fosse molto giovane, a soli 23 anni, egli visse in modo eroico il suo cammino di sofferenza, accettando la sua malattia come una parte della sua unione con il Cristo sofferente. La sua morte avvenne il 27 febbraio 1862 nel convento dei Passionisti di Isola del Gran Sasso, in Abruzzo.

La Beatificazione e la Canonizzazione

La fama di santità di San Gabriele dell’Addolorata crebbe rapidamente dopo la sua morte, anche grazie al fatto che la sua vita religiosa e il suo sacrificio suscitavano grande ammirazione tra i fedeli. La sua beatificazione avvenne il 13 maggio 1908, a 46 anni dalla sua morte, da parte di Papa Pio X. Successivamente, fu canonizzato il 13 maggio 1920 da Papa Benedetto XV, che riconobbe ufficialmente la santità della sua vita.

San Gabriele fu proclamato patrono della gioventù cattolica, dei giovani studenti e dei giovani religiosi. La sua figura è diventata un modello di vita per i giovani che desiderano seguire Cristo, soprattutto per la sua dedizione alla preghiera, alla penitenza e al servizio degli altri.

La Spiritualità di San Gabriele dell’Addolorata

La spiritualità di San Gabriele dell’Addolorata si radica nella passione di Cristo e nel dolore di Maria, temi che lui viveva profondamente. La sua vita è stata un continuo riflesso del mistero della passione di Gesù e del dolore della Madre di Dio, che fu la sua fonte di ispirazione. La sua devozione alla Vergine Addolorata lo portò a dedicare a Maria la sua vita, portando con sé il suo dolore come un atto di solidarietà con la sofferenza di Cristo e della Madre.

Una delle caratteristiche più distintive della spiritualità di San Gabriele era il suo impegno nel vivere in modo eroico la virtù della pazienza, accettando con serenità le sofferenze fisiche e spirituali che gli venivano imposte dalla malattia. Il giovane religioso non si lamentò mai della sua sofferenza e cercò di offrirla come sacrificio a Dio, unendosi alla passione di Cristo.

La sua devozione al Rosario era un altro aspetto fondamentale della sua spiritualità. Egli considerava il Rosario un’arma potente per combattere il male e per crescere nella fede. Inoltre, San Gabriele è anche conosciuto per il suo amore per la preghiera personale e comunitaria, che considerava essenziale per una vita cristiana autentica.

Il Culto di San Gabriele dell’Addolorata

San Gabriele dell’Addolorata è venerato in tutto il mondo, ma in particolare in Italia, dove è oggetto di grande devozione. La sua tomba, situata nel santuario di Isola del Gran Sasso, è meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli che vengono per chiedere grazie e intercessioni. Il suo esempio di fede, speranza e carità ha ispirato innumerevoli persone, specialmente giovani, a vivere una vita cristiana piena di impegno, sacrificio e amore per Dio e per il prossimo.