San Pietro Crisologo è stato vescovo di Ravenna; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica che nel 1729, l’ha proclamato dottore della Chiesa. È festeggiato il 30 luglio. Difensore della Chiesa occidentale contro gli Eutichiani. Nacque da agiata famiglia di Imola e fu battezzato dal vescovo San Cornelio, dal quale fu pure istruito nelle lettere, ed ordinato diacono.
San Pietro Crisologo oggi, il Santo del giorno
Morto il Vescovo di Ravenna, i fedeli radunati elessero il nuovo Vescovo e pregarono San Cornelio che li appoggiasse per ottenere da Roma la conferma della elezione. Cornelio accettò di buon grado, e condusse seco anche il diacono Pietro. Giunto a Roma, Sisto III, illuminato da una visione, anziché approvare la nomina elesse a reggere la chiesa di Ravenna il diacono Pietro.
Né i Ravennati ebbero a rammaricarsene. Appena entrato nella sua diocesi, il novello Vescovo si diede con grande ardore e fermezza a porre rimedio ai gravi abusi che erano penetrati specialmente nelle così dette calende di gennaio, che tenevano il luogo dell’attuale carnevale; e vi riuscì.
Fu grande oratore, per questo fu detto “Crisologo” che vuol dire “Parola d’oro“. Ma fu ancora più grande come scrittore tanto da essere proclamato Dottore della Chiesa. Lasciò moltissimi discorsi ed omelie di cui ben 176 sono pervenuti fino a noi. I più celebri sono quelli contro le calende di gennaio in cui non si stanca di ripetere che “non potrà godere con Cristo in cielo chi vuol godere col diavolo in terra”.
Verso la fine della sua feconda vita, lavorò alla difesa del dogma cattolico contro Eutiche. Questo eretico confondeva in una sola le due distinte nature, umana e divina, esistenti nella persona di Gesù Cristo: essendo per questo stato condannato dal patriarca S. Flaviano, si rivolse ai principali vescovi per lamentarsi e difendersi.
Scrisse anche al vescovo Crisologo ma questi gli raccomandò di leggere la lettera che a quel riguardo aveva già scritto il Papa S. Leone “perché,” gli diceva, “l’apostolo Pietro che vive nella sede del Pontefice non ricusa di insegnare la verità della fede a quelli che la cercano“, indicandogli con questo di sottomettersi all’autorità del Pontefice.
Prese pure parte al Concilio Ecumenico di Calcedonia in cui l’eresia Eutichiana fu condannata e la dottrina della Chiesa chiarita e confermata. Poco tempo dopo questo Concilio il vescovo Crisologo volò agli eterni gaudi.