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Sardegna, politici e manager a pranzo in hotel: 19 identificati

Sardegna, politici e manager a pranzo in hotel. Un banchetto in piena regola alla vigilia del passaggio della regione in zona rossa. Tra le circa 40 persone presenti al pranzo illegale organizzato in una struttura termale di Sardara, ci sarebbero stati anche vari esponenti politici e manager. La Guardia di finanza che ha condotto il blitz e interrotto i commensali, è riuscita a identificare 19 persone. Le altre si sono dileguate in tempo, fuggendo dalle uscite di servizio.

Sardegna, pranzo in hotel in barba alle norme anti Covid

I militari della Tenenza di Sanluri entrati nel ristorante dell’hotel hanno sorpreso il nutrito gruppo mentre pranzava. L’arrivo delle Fiamme gialle avrebbe innescato un fuggi fuggi generale. I 19 identificati si sarebbero giustificati dicendo che si trovavano lì per motivi di lavoro (l’hotel è regolarmente aperto ma non può effettuare servizio di ristorazione al tavolo agli esterni). La Guardia di finanza ha avviato tutte le verifiche, per loro scatteranno le multe per aver violato le norme entrate in vigore per frenare la diffusione, analoga multa è scattata per il titolare della struttura.

M5S e Progressisti all’attacco

Sul caso monta la polemica politica. Non ci sono conferme su chi avrebbe partecipato al banchetto, in tanti negano, ma sia i 5 Stelle che i Progressisti hanno preso posizione criticando quanto successo. “Sarebbe una vergogna per l’intera isola, inaccettabile a fronte dei sacrifici fatti da tutti nell’ultimo anno“, attacca il gruppo dei Progressisti che presenterà un’interrogazione e “pretenderà che già nella giornata di martedì in Consiglio venga chiarito ogni minimo dubbio su questa vicenda indecorosa“.

Anche la consigliera regionale del M5s Desirè Manca, appreso dell’indagine condotta dalle Fiamme Gialle, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio per chiedere al presidente Solinas “se sia a conoscenza della ragione del pranzo, i nomi dei partecipanti, e se non ritenga utile manifestare una netta presa di distanza stigmatizzando e ove possibile sanzionando le violazioni”.

La Lega, partito di maggioranza, prende le distanze: “In una situazione delicata come quella che attualmente viviamo, con l’isola che si accinge ad essere relegata in zona rossa per due settimane, riteniamo quanto mai sconveniente che a infrangere le regole sia proprio chi dovrebbe dare il buon esempio“, afferma il capogruppo Dario Giagoni.


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