Cronaca

Sassari, bruciò vivo il vicino di casa: condannato all’ergastolo

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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Sentenza a Sassari, riconosciuta crudeltà ma non premeditazione. L’imputato è stato inoltre condannato al risarcimento dei familiari di Cozzolino, parti civili con gli avvocati Giampaolo Murrighile, Antonio Fois e Massimo Perra.

Bruciò vivo il vicino di casa, condannato all’ergastolo

La Corte d’assise di Sassari ha condannato oggi all’ergastolo Davide Iannelli, ritenuto responsabile di aver ucciso il suo vicino di casa, Toni Cozzolino, bruciato vivo per strada a Olbia l’11 marzo 2022 e morto in ospedale dopo dieci giorni di agonia. La Corte, presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, ha riconosciuto l’aggravante della crudeltà, ma non quella della premeditazione, così come chiesto dal procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, e dalla sostituta Claudia Manconi. Gli avvocati della difesa, Abele e Cristina Cherchi, avevano sollecitato l’assoluzione del loro assistito per legittima difesa.

L’imputato è stato inoltre condannato al risarcimento dei familiari di Cozzolino, parti civili con gli avvocati Giampaolo Murrighile, Antonio Fois e Massimo Perra. In totale la provvisionale riconosciuta dalla Corte a un milione e 400 mila euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

Iannelli, come ricostruito nel corso del processo, l’11 marzo 2022 arrivò in auto davanti al condominio di via Petta, dove abitava, scese dal mezzo e si avvicinò al suo vicino di casa, Toni Cozzolino, con il quale i rapporti erano tesissimi, che passava sul marciapiedi, gli versò addosso della benzina da una bottiglia che impugnava e gli diede fuoco con un accendino, per poi risalire in macchina e allontanarsi. Cozzolino, come una torcia umana, cercò riparo in un bus fermo lì vicino e l’autista usò un estintore per spegnere le fiamme. Riportò ustioni sul 42% del corpo, in particolare sul viso, le braccia e il tronco, e morì in ospedale dopo dieci giorni di agonia.

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