Strage di Sassuolo, Nabil Dhahri avrebbe più volte minacciato di morte la moglie, Elisa Mulas, dopo che la donna aveva deciso di separarsi da lui da alcune settimane. Ieri il tragico epilogo con l’omicidio della donna insieme alla madre, Simonetta Fontana, e ai due figli di 2 e 5 anni prima di suicidarsi. Questi sono i primi dettagli che emergono dall’inchiesta sulla tragedia che ha sconvolto la cittadina in provincia di Modena.
Omicidio suicidio a Sassuolo, la chiamata della scuola e la tragica scoperta
Una vera e propria strage avvenuta tra le mura domestiche e della quale per alcune ore nessuno ha saputo nulla. La drammatica scoperta solo grazie alla scuola dell’altra figlia della donna, avuta da una precedente relazione. L’allarme infatti è scattato poco dopo le 16, quando nessuno è andato a prendere a scuola la ragazzina 11enne e l’istituto si è mobilitato per contattare i familiari. Alle telefonate però non rispondeva nessuno così è scattata la segnalazione.
In casa è giunto il fratello della 43enne Elisa insieme alla polizia e così è avvenuta la terribile scoperta. Drammatica la scena che si sono trovati danti i primi agenti che sono intervenuti sul posto. In casa Nabil Dhahri ha compiuto una mattanza: a terra in una pozza di sangue quattro cadaveri, tra cui i due bimbi piccoli della coppia, tutti uccisi con un’arma bianca. Poco distante il cadavere dello stesso trentottenne.
Le minacce di morte
A chiarire la dinamica di quanto accaduto in quella casa saranno i rilievi della polizia scientifica che per ore ha raccolto elementi nell’abitazione via Manin, non lontano dal centro di Sassuolo, dove si è consumata la strage famigliare. Le indagini cercano però di ricostruire anche le settimane e i giorni che hanno preceduto la tragedia e cioè da quando Elisa aveva lasciato il compagno per rifugiarsi dalla madre. Una scelta che pare l’uomo non avesse accettato iniziando a infastidire la donna e infine a minacciarla come ha raccontato una sua amica. “Mi aveva detto di essere finalmente riuscita a lasciarlo, facendomi ascoltare un audio che lei stessa aveva registrato nel quale Nabil diceva ’Ti uccido’” ha riferito l’amica”.
La scoperta della figlia
A scoprire quanto accaduto è stata la bambina di 11 anni, preoccupata dal fatto che nessuno le aprisse la porta. La madre, i fratellini e la nonna erano tutti morti. Dopo aver bussato vanamente, l’undicenne (nata da una precedente relazione della madre), dimostrandosi assai matura per la sua età, ha chiamato il 112 e anche lo zio materno, Enrico, che tra l’altro aveva le chiavi. Stando alla ricostruzione degli investigatori della Squadra mobile di Modena diretta da Mario Paternoster, la strage è stata commessa poco prima che la ragazzina rincasasse, tra le 13 e le 14.