Cronaca Napoli, Napoli

Ballatoio crollato a Scampia, i residenti: “Quei lavori facevano vibrare tutto. Noi non siamo Gomorra”

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Il ballatoio crollato a Scampia

A Scampia, dopo la tragedia del crollo del ballatoio, la rabbia dei residenti si fa sentire. Molti di loro hanno resistito alla camorra e rifiutano l’etichetta di “Gomorra” per il loro quartiere. “Noi non siamo Gomorra,” affermano. Dopo il crollo, le persone sfollate dalla Vela Celeste raccontano che i lavori di riqualificazione dell’edificio facevano tremare l’intero palazzo. Nonostante il sindaco Gaetano Manfredi escluda un collegamento tra l’inizio dei lavori e l’incidente, i residenti parlano di “vibrazioni” che avvertivano da mesi e denunciano l’assenza di controlli. “La paura c’era da tempo,” spiegano.

Scampia, rabbia dopo la tragedia del ballatoio crollato

Gli interventi sono iniziati alcuni mesi fa, partendo dalle parti basse dell’edificio, nei garage e nelle discariche abusive. “E noi intanto viviamo ancora lì,” racconta una donna, “sentiamo vibrazioni in tutto il palazzo da mesi, c’era già paura. Non abbiamo mai avuto controlli per la manutenzione in tutto il palazzo. Dal Comune hanno fatto una sola cosa: hanno tolto i pezzi di marmo rotto per le scale del palazzo e tappato i buchi con il cemento. Questo per loro bastava.”

La riqualificazione della Vela Celeste è iniziata ad aprile. La Vela Celeste era l’unica Vela che, secondo il piano di Scampia, doveva essere riqualificata e non abbattuta. Qui è avvenuta la tragedia, proprio mentre erano in corso i lavori di ristrutturazione. La tensione nel quartiere è alta, con una parte evacuata dopo il crollo e, a pochi metri di distanza, il cantiere “Restart Scampia” per il “nuovo euroquartiere” nell’area dell’ex Lotto M, finanziato dai nuovi fondi del Pnrr. “Dovevano costruire subito le case nuove,” dice un abitante, “e non lasciarci qui dentro.”


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Margherita Della Ragione e Roberto Abbruzzo, morti nel crollo di Scampia

Chi sono le vittime del crollo di Scampia

Due morti e tredici feriti, di cui sette bambini tra i due e gli otto anni: questo il bilancio del crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia, a Napoli. Le vittime sono Roberto Abbruzzo, ventinovenne marito e padre di una bambina di due anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, trentacinquenne, deceduta all’arrivo in ospedale.

Roberto Abbruzzo lavorava come macellaio e lascia una figlia piccola. Margherita Della Ragione, appartenente alla stessa famiglia, è morta a causa dei gravi traumi riportati. Secondo le prime ricostruzioni basate sulle testimonianze, il ballatoio al quarto piano si è distaccato, trascinando quelli sottostanti. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Vigili del Fuoco, il personale del 118, la Polizia di Stato, i carabinieri della Compagnia Napoli Stella e del NRM.

Tredici persone sono rimaste ferite e sono state portate nei vari ospedali della città. I sette bambini, tutti in codice rosso, sono stati ricoverati all’ospedale Santobono: Anna, 4 anni; Annunziata, 8 anni; Patrizia, 6 anni; Greta, 2 anni; Mya, 4 anni; Morena, 10 anni e Suami, 2 anni. Tra loro, due bambine sono ricoverate in rianimazione. Gli adulti feriti sono stati distribuiti tra l’Ospedale del Mare e il Cardarelli. Luisa Abbruzzo, 23 anni, e Giuseppe Abbruzzo, 33 anni, sono stati ricoverati in codice rosso. Al Cardarelli, in codice rosso ma non in pericolo di vita, ci sono Carmela Russo, 34 anni; Martina Russo, 24 anni; e Patrizia Della Ragione, 53 anni.

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