Sembrava non poter più accadere dopo il 1980. E invece, clamorosamente, la storia si ripete. Il calcio italiano ci è ricascato ancora una volta. Colpa dei giovani? Delle società? Delle famiglie? Delle tecnologie? Forse un po’ tutti.
In questi giorni è riesploso il caos delle scommesse di calcio clandestine. L’artefice è Fabrizio Corona, tornato alla ribalta dopo anni alquanto complicati. L’ex paparazzo ha infatti cominciato a diffondere voci, notizie e prove concrete relative ad alcuni calciatori di Serie A colpevoli di aver scommesso su partite di calcio tramite piattaforme illegali.
Non si tratta di scommesse di 22bet o altri siti legali e riconosciuti, ma di puntate su piattaforme illegali all’interno del famoso “dark web”. In più c’è un’aggravante: secondo il regolamento della Giustizia Sportiva, i calciatori non possono scommettere – neanche su piattaforme legali – su partite di calcio di Serie A, Uefa o Fifa.
Scommesse di calcio clandestine: il primo nome è Nicolò Fagioli
Tutto è scoppiato qualche giorno fa, quando Fabrizio Corona è improvvisamente uscito allo scoperto e ha deciso di alzare questo immane polverone – diventato oggi uno scandalo a livello nazionale.
Il primo calciatore di Serie A accusato di aver scommesso su partite di calcio professionistico tramite applicazioni illegali è stato Nicolò Fagioli, centrocampista italiano classe 2001 della Juventus. Le prove e le notizie sui giornali e sui media erano talmente schiaccianti che, dopo poche ore, il ragazzo non ha potuto fare altro che autodenunciarsi, ammettendo alla Procura di Torino di essere colpevole.
La Giustizia Sportiva prevede un minimo di 3 anni di squalifica, oltre ad una piccola multa, per i giocatori colpevoli di aver scommesso su gare di calcio. Tuttavia, la sua sincera deposizione, la sua profonda collaborazione nella ricostruzione della vicenda e la sua stessa ammissione di essere affetto dalla ludopatia come dipendenza hanno garantito a Fagioli un notevole sconto di pena: il ragazzo dovrà infatti stare lontano dai campi da gioco “solo” per 7 mesi, a cui dovranno aggiungersi altri 5 mesi di cure e terapie controllate.
Ma il peggio, purtroppo, è appena iniziato.
Gli altri nomi di Fabrizio Corona nello scandalo calcioscommesse: Zaniolo, Tonali e non solo
Il Vip non si è ovviamente fermato a Fagioli, anzi. Ha pensato bene di rincarare la dose e, nelle ore seguenti, ha reso di dominio pubblico altre informazioni e altri nomi ben più scottanti del centrocampista della Juventus.
Poche ore dopo alla prima accusa infatti sono emersi i nomi di Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali. Il primo è un attaccante dell’Aston Villa ed ex Roma, il secondo invece è un centrocampista del Newcastle ed ex Milan. Entrambi nel giro della Nazionale Italiana.
Con loro la notizia è esplosa letteralmente ovunque. Le scommesse illegali sono punite per legge dal Governo Italiano, che vieta a qualunque cittadino di scommettere tramite siti illegali. Dopo aver ascoltato Corona, gli inquirenti si sono recati direttamente a Coverciano – durante il raduno dell’Italia di Spalletti, che stava tentando di preparare le due sfide di qualificazione europea contro Malta e Inghilterra – per prelevare i due ragazzi e portarli in Questura. Poco dopo Zaniolo e Tonali sono stati rispediti a casa per ovvie ragioni e la situazione è diventata ingestibile.
L’ex rossonero non ci ha messo molto ad ammettere la sua colpevolezza, proprio come Fagioli; l’ex giallorosso invece ancora nega.
Purtroppo però, non c’è mai fine al peggio. Sembra infatti che Corona abbia una lista di oltre 50 giocatori di Serie A colpevoli di aver scommesso su partite di calcio tramite piattaforme clandestine: gli altri nomi del momento sono quelli di Zalewski, Casale, Gatti ed El Sharaawy. Le indagini sono solo all’inizio per loro, ma l’impressione è che molto presto potrebbero esserci sviluppi ancor più drammatici.