Cronaca Napoli, Napoli

Scarichi nel fiume Sarno, sequestrata azienda dolciaria “Bio” nel Napoletano

Scarichi nel fiume Sarno, sequestrata azienda dolciaria a Striano
Gli scarichi

Questa mattina i carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela ambientale e la sicurezza energetica di Napoli, insieme al Gruppo di Torre Annunziata, hanno eseguito il sequestro preventivo dello stabilimento dolciario Idav Spa, situato a Striano (Napoli). Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura, guidata da Nunzio Fragliasso, è scaturito da un’indagine che ha portato alla luce gravi irregolarità ambientali.

Scarichi nel fiume Sarno, sequestrata azienda dolciaria a Striano

L’azienda, operante su una superficie di circa 81mila metri quadri nella produzione e vendita di frutta candita, confetture, marmellate e confetti biologici, è risultata priva delle necessarie autorizzazioni ambientali. In particolare, la sua Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) è stata ritenuta invalida a causa di non conformità urbanistiche, numerose difformità edilizie e l’assenza delle autorizzazioni richieste, come l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIA).

Le indagini, condotte dai carabinieri del NOE di Napoli con il supporto tecnico dell’Arpac Campania, hanno rivelato che i reflui industriali, contenenti sostanze inquinanti come oli, idrocarburi e metalli pesanti (rame, zinco e piombo), venivano smaltiti illegalmente. Parte di questi scarichi confluivano nel canale Rio Foce, affluente del Sarno, attraverso bypass sotto la pavimentazione aziendale, mentre altri reflui venivano sversati sul suolo e nel sottosuolo tramite tubazioni abusive.

Inquinamento grave e condotte reiterate

Le analisi hanno evidenziato livelli di contaminazione del suolo, delle acque superficiali e delle falde sotterranee con valori di solidi sospesi, ammoniaca e metalli ben oltre i limiti di legge, ritenuti altamente nocivi per gli organismi viventi. Inoltre, lo stabilimento è stato accusato di smaltire illecitamente rifiuti speciali, come fanghi derivanti dalla depurazione, e di gestire in modo incontrollato scarti di lavorazione.

Tra le irregolarità è emerso che, dopo un incendio verificatosi a luglio, i reflui contaminati dal dilavamento dei materiali combusti sono stati convogliati direttamente negli scarichi abusivi senza alcuna depurazione.

Il rappresentante legale della Idav Spa è accusato anche di aver ostacolato le verifiche ambientali predisponendo modifiche artificiali ai luoghi per eludere i controlli. Inoltre, è stata accertata la realizzazione abusiva di una struttura in acciaio in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, senza permessi edilizi né autorizzazioni ambientali.

Chiusura dello stabilimento

Il sequestro dello stabilimento, che include il fermo degli impianti e delle attività produttive, si è reso necessario per interrompere l’inquinamento e prevenire ulteriori danni ambientali. Non è il primo provvedimento del genere per l’azienda, già oggetto di un precedente sequestro per simili violazioni.

L’operazione si inserisce in una vasta indagine finalizzata a individuare le fonti di inquinamento del fiume Sarno e dei suoi affluenti. L’attività investigativa ha portato finora al sequestro di 57 aziende, all’adozione di 176 provvedimenti per non conformità e alla denuncia di 191 persone per reati ambientali, tra cui inquinamento e smaltimento illecito di rifiuti.

Le autorità continuano a lavorare per contrastare l’inquinamento industriale e migliorare la qualità delle acque del bacino idrografico del Sarno, affrontando anche l’impatto degli scarichi urbani non depurati provenienti dai Comuni privi di rete fognaria.

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