Francesco Schettino, che sta scontando una pena di 16 anni, potrebbe uscire dal carcere prima della fine della condanna.
Schettino potrebbe uscire dal carcere
L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, che sta scontando a Rebibbia la pena di 16 anni di reclusione, potrebbe presto uscire dal carcere per accedere alla Discoteca di Stato e occuparsi della digitalizzazione di processi, in particolare quello di Ustica.
La digitalizzazione dei processi
Per lui – raccontano fonti vicine a Schettino – è stata avanzata dal carcere la richiesta di digitalizzare alcuni processi. Schettino ha infatti maturato il termine che gli consente di accedere a misure alternative: arrivato quasi a metà della pena potrebbe quindi accedere ai benefici previsti dalla sua attuale situazione detentiva.
La tragedia della Costa Concordia
La sera del 13 gennaio 2012 la Costa Concordia, comandata da Schettino, lasciò l’usuale rotta per una manovra di passaggio ravvicinato sotto l’isola del Giglio, finendo per urtare degli scogli alle 21.45. Si crearono subito una falla e un blackout, poi la nave cominciò a inclinarsi su un lato. Dopo mezzanotte, prima che le operazioni di salvataggio dei passeggeri sul lato sinistro fossero concluse, Schettino saltò sulla lancia numero 1 e arrivò su uno scoglio alle 00:30
Contattato dalla Capitaneria di Livorno, Schettino disse di trovarsi su una lancia di dritta su cui era dovuto salire a causa dell’accentuato sbandamento della nave. Fecero molto clamore le trascrizioni della conversazione registrata tra Schettino e il capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno, Gregorio de Falco, in cui quest’ultimo intimava al comandante di tornare sulla nave (“Vada a bordo, c…“)
Come accertato in seguito, mentre interloquiva con la Capitaneria di Livorno, Schettino era già sugli scogli e non era intento a soccorrere i passeggeri. Il comandante della Polizia municipale dell’Isola del Giglio, Roberto Galli, invitò Schettino a seguirlo fino a Giglio Porto da dove, con un gommone o un’imbarcazione, l’avrebbe aiutato a risalire a bordo della Costa Concordia. “Mi ha risposto che preferiva rimanere lì perché avrebbe controllato e osservato meglio la sua nave”. Schettino ha sempre difeso il suo operato. Riguardo all’abbandono della nave, ha spiegato di essere scivolato dall’imbarcazione cadendo in una scialuppa di salvataggio.