Cronaca

Sciopero pescherecci, niente pesce nei mercati (e costa di più)

Sciopero pescherecci: prodotti ittici sempre più scarsi | Un altro sciopero legato al caro benzina secondo Coldiretti Impresapesca

Non solo i tir: scatta anche lo sciopero dei pescherecci. Uno stop che porterà ad inevitabili ripercussioni sulla presenza di prodotti ittici nelle nostre pescherie. Un altro sciopero legato al caro benzina: secondo Coldiretti Impresapesca, il prezzo medio del gasolio per la pesca è praticamente raddoppiato (+90%) rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero.

Sciopero pescherecci: cosa succede e da quando

Come riportato dal Corriere della Sera, al mercato ittico del Centro agroalimentare Roma, nella notte tra mercoledì e giovedì, il pesce era introvabile, se si escludono triglie, sogliole e acciughe. “Stiamo vivendo una settimana particolare al Car — spiega Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro agroalimentare Roma — caratterizzata dalla totale assenza di prodotto italiano a causa dello sciopero per l’aumento dei costi di produzione, del caro carburante e delle misure di controllo per la sostenibilità del pescato. Troviamo al Mercato solo pesci di piccola taglia provenienti dalle poche imbarcazioni che non hanno aderito allo sciopero.

Una situazione anomala per un settore che ha continuato a registrare un incremento dei consumi procapite del prodotto ittico locale, fiore all’occhiello della nostra economia. Per supportare il settore serve un chiaro intervento del governo. Crediamo inoltre sia fondamentale promuovere una politica distributiva dell’agroalimentare e dell’ittico che si sviluppi intorno al mercato all’ingrosso, seguendo ad esempio il modello dei mercati spagnoli”.

Aumento costo benzina, sciopero dei camionisti dal 14 marzo

Sciopero dei camionisti per l’aumento del costo della benzina. A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi ‘per causa di forza maggiore'” e cioè l’esplosione dei costi del carburante.

Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.

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