Quali sono le fasce e le corse garantite dai trasporti in Campania in vista dello sciopero di venerdì 17 febbraio? Il sindacato Usb lavoro privato ha annunciato un’ampia mobilitazione a partire dallo sciopero nazionale di 24 ore del settore del trasporto pubblico per venerdì 17 febbraio 2023.
Sciopero trasporti 17 febbraio: fase orarie e corse garantite in Campania
Napoli sarà una delle città maggiormente coinvolte nello sciopero di autobus, metropolitana e tram visto. Lo sciopero, infatti, riguarderà anche linee ferroviarie regionali come quella Eav della Circumvesuviana. In particolar modo, lo sciopero indetto da Usb prevede stop ai mezzi Anm dalle ore 05,30 alle 08,30 e dalle 17,00 alle 20 (ultima partenza utile 30 minuti prima); Per SIPPIC Funicolare, stop dalle ore 05,30 alle 08,30 e dalle 17 alle 20; Per ATC Capri: dalle ore 05,30 alle 08,30 e dalle 17 alle 20 (ultima partenza utile 30 minuti prima);
Per EAV Autolinee stop dalle ore 6.20 alle 8.15 e dalle ore 13.30 alle 17.35; Per Ferrovia Linee Vesuviane top dalle ore 6.18 alle 8.02 e dalle ore 13.18 alle 17.32; Per EAV Linee Flegree, stop dalle ore 05.00 alle 8.00 e dalle ore 14.30 alle 17.30; Per EAV Metro Campania Nord-Est (ex Ferrovia Alifana e Benevento) Napoli (linea Napoli Giugliano – Aversa) stop dalle ore 6.00 alle 8.30 e dalle ore 16.30 alle 20.00; Per EAV Metro Campania Nord-Est (ex Ferrovia Alifana e Benevento) Napoli (linea Napoli/Piedimonte Matese) stop dalle ore 5.30 alle ore 8.30 e dalle ore 17 alle ore 20; Per EAV Metro Campania Nord-Est (ex Ferrovia Alifana e Benevento) Napoli (linea Napoli/Benevento) stop dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00.
Perché si sciopera
È stata l’Unione Sindacale di base-Lavoro Privato ad indire lo sciopero principale del trasporto pubblico locale di venerdì 17 febbraio. Uno sciopero per chiedere “la centralità dei Trasporti Pubblici e del ruolo degli addetti al settore” e per protestare contro “le privatizzazioni selvagge, e i continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione”.