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Scommesse e gioco d’azzardo nel calcio: il via libera della Commissione del Senato, le protesta in Aula

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Le proteste

Scommesse e gioco d’azzardo ritornano sui campi di calcio e non solo: il via libera nella mattinata odierna, mercoledì 5 marzo, della Commissione Cultura del Senato. Non sono mancate però le polemiche e proteste in Aula. Lo riporta il giornale Open.

Scommesse e gioco d’azzardo nel calcio: il via libera del Senato

Il gioco d’azzardo è pronto a fare il suo ritorno sui campi di calcio e non solo. Questa mattina, mercoledì 5 marzo, la Commissione Cultura del Senato ha dato il via libera alla risoluzione presentata dal senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi, un documento che stabilisce le linee guida del Parlamento per la riforma del calcio. Su questa base, il governo procederà a delineare la nuova struttura del calcio professionistico. Nonostante i numerosi aspetti trattati, la riforma ha suscitato forti polemiche, in particolare per un emendamento molto controverso.

Il provvedimento che consente il ritorno dei loghi e degli slogan delle società di scommesse sulle maglie e all’interno degli impianti sportivi, compresi gli stadi. Questa decisione segna un colpo al Decreto Dignità, introdotto nel 2018 grazie all’iniziativa del Movimento 5 Stelle, che vietava ogni forma di pubblicità relativa ai “giochi o scommesse con vincite di denaro” su qualsiasi mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali e artistiche. In sostanza, impediva al mondo dello sport italiano di instaurare collaborazioni commerciali con i principali operatori del settore delle scommesse. È importante notare che, a seguito del voto di questa mattina, il Parlamento non ha annullato immediatamente il divieto, ma si impegna a farlo nell’ambito della riforma del settore calcistico.

Anche gli specialisti e i terapeuti che forniscono supporto a chi soffre di ludopatia hanno espresso preoccupazione per l’approvazione del provvedimento. Temono che un aumento della pubblicità sul gioco d’azzardo possa indurre un numero crescente di persone a cadere nella trappola delle scommesse.

Le contestazioni in Senato

La netta opposizione, in particolare da parte del Movimento 5 Stelle, ha intensificato la tensione in Aula, che è rimasta alta anche dopo il voto. Durante la successiva discussione sul decreto relativo all’ex Ilva, i senatori del M5S hanno manifestato il loro dissenso alzando cartelli con la scritta «L’azzardo non è un gioco» dai propri banchi.

«Abbiamo proposto un emendamento per inasprire le sanzioni e rendere più severe le misure contro il gioco d’azzardo, ma è stato respinto – afferma il senatore del Movimento 5 Stelle, Luca Pirondini. La maggioranza dimostra così di non preoccuparsi del fatto che gli italiani perdono 85 miliardi all’anno nel gioco d’azzardo. Anzi, sembra voler incentivare il gioco, contribuendo a farli impoverire ulteriormente, e questo è davvero preoccupante».

«Non siamo favorevoli alla ludopatia»

Il senatore Marcheschi ha espresso la sua posizione sulla questione durante la conferenza stampa di questa mattina, alla quale hanno partecipato anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani.

«Nessuno sostiene la ludopatia, ma noi, in qualità di legislatori, dobbiamo riconoscere ciò che ha funzionato e ciò che non ha prodotto i risultati attesi – afferma Mascheschi – Non stiamo criticando il Decreto Dignità, ma è fondamentale evidenziare che, durante le discussioni in commissione, è emerso come il decreto abbia, in effetti, contribuito all’aumento delle scommesse clandestine. Nessuna di queste scommesse illegali genera profitti per il settore calcistico». Inoltre, avverte: «Richiederemo agli scommettitori legali di contribuire economicamente al calcio: le società destineranno una parte delle loro entrate alla lotta contro la ludopatia».

Il commento di Salvini

Durante il suo intervento, il ministro Salvini ha evitato di affrontare il tema delle scommesse, ma ha colto l’opportunità per esprimere un’opinione chiara riguardo alla presenza di giocatori stranieri nel campionato italiano. «Ci sono troppi stranieri in campo e molti di loro non sono all’altezza. È diverso parlare di campioni come Platini e Gullit, mentre la situazione attuale è ben diversa». Ha aggiunto: «Inoltre, la nazionale ne risente. Se si riempie la squadra di giocatori scarsi senza italiani, la nazionale può fare solo il possibile».

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