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Scomparsa di Kata: interrogati nuovamente zii e madre, la procura pronta a estendere le indagini

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La piccola Kata

Sono stati nuovamente interrogati gli zii e la madre di Kata, la bambina scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze il 10 giugno del 2023.  La procura di Firenze ha deciso di riascoltare i testimoni chiave del caso, ciascuno in modo separato. Si tratta di una convocazione inaspettata per i familiari di Kata, considerando che negli ultimi mesi non ci sono state novità significative nell’inchiesta.

Scomparsa di Kata a Firenze: interrogati zii e madre

La Procura di Firenze è pronta a estendere le indagini sulla scomparsa della piccola Kata, la bambina svanita nel nulla il 10 giugno 2023 dall’ex hotel Astor di Firenze, dove viveva con i parenti in una stanza all’interno di un palazzo occupato da diverse famiglie. Negli ultimi giorni, l’inchiesta ha subito una nuova accelerazione, con l’interrogatorio a sorpresa di vari familiari, tra cui gli zii e la madre della bimba.

La settimana scorsa, i pubblici ministeri hanno deciso di riascoltare alcuni dei testimoni chiave del caso, ovvero i due zii della piccola, la compagna di uno di loro e la madre Katherine, ciascuno in modo separato. Questa convocazione è stata inaspettata per i familiari della bambina, poiché nei mesi precedenti non si era registrata alcuna novità significativa, nonostante le perquisizioni, i test del DNA e l’analisi approfondita dei video delle telecamere della zona.

Le nuove indagini

I familiari della bambina hanno probabilmente dovuto rivivere le ore che hanno preceduto la scomparsa di Kata, considerando tutto ciò che è emerso successivamente. Davanti ai pubblici ministeri si sono presentati, accompagnati dai loro avvocati, Abel Argenis Alvarez Vasquez, zio materno di Kata, coinvolto nel cosiddetto “racket delle stanze” dell’ex hotel Astor di Firenze, e Marlon Chicclo, zio paterno. A differenza della madre della piccola, i due erano presenti nell’ex albergo al momento dei fatti e sono stati ascoltati in momenti distinti mercoledì scorso, seguiti poi dalla compagna di Abel e dalla madre della bambina.

A sottolineare l’importanza dei colloqui in Procura, come riportato da La Nazione, c’è il fatto che gli interrogatori siano stati condotti direttamente dal procuratore capo Filippo Spiezia, insieme alla responsabile del fascicolo Christine Von Borries. Tuttavia, dalla Procura si mantiene il massimo riserbo riguardo a quanto emerso e all’oggetto degli interrogatori. Restano infatti in esame diverse ipotesi sulla scomparsa della bambina: si va da una vendetta nei confronti dei familiari a un atto di violenza sessuale, fino a considerare la possibilità di uno scambio di persona.

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