È servita la scorta al ministro Roberto Speranza dopo le minacce ricevute dai no vax e dai no green pass. La notizia è stata diffusa nelle scorse ore dal Foglio e così commentata dal direttore Claudio Cerasa: “La notizia della scorta improvvisamente resasi necessaria per il ministro, dovrebbe suggerire una maggiore cautela a tutti quei politici che con molta disinvoltura tendono a giustificare gli estremismi no vax”.
Insulti e minacce sono partiti da una chat Telegram e in poco tempo hanno avuto ripercussioni anche sulla vita privata di alcuni esponenti del governo e di chi in questi mesi si è occupato del Paese dell’evoluzione del virus come scrive Il Mattino.
Minacce da no vax, scorta al ministro Roberto Speranza
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, ha duramente condannato le minacce indirizzate a Speranza: “Tutti quanti noi abbiamo avvertito un intensificarsi dal momento in cui è partita la chat su Telegram, che incoraggia proprio al terrorismo. Io sono stato sempre minacciato, dall’inizio di questa cosa subiamo questo tipo di pressioni, però c’è stata un’intensificazione negli ultimi 5-6 giorni. Io non ho paura, ho la coscienza pulita di lavorare per il vantaggio della popolazione”, ha detto a SkyTg24.
La condanna di Sileri
Le sue parole arrivano dopo che il sottosegretario Sileri aveva definito gli atti di intimidazione dei No Green pass nei confronti di medici e politici “terrorismo”. “Nella mia vita – ha aggiunto Ricciardi – ho affrontato prove difficili, a partire dal mio tirocinio al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli, quando arrivavano a frotte persone ferite da arma da fuoco. Ne ho viste di tutti i colori, non mi fa né caldo né freddo, però mi fa molta tristezza”.