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Stop a cellulari in classe, Valditara: “In 50mila non vanno a scuola per colpa dei social”

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Foto di repertorio

Il provvedimento che vieta l’uso dei cellulari nelle scuole elementari e medie ha suscitato una reazione molto positiva all’interno del mondo scolastico, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante un intervento a Porta a Porta su Rai 1. “Gli studenti hanno compreso che questa misura è presa per il loro bene e per tutelare la loro salute”, ha affermato il ministro.

Scuola, soddisfazione per il provvedimento che vieta l’uso dei cellulari

Valditara ha sottolineato l’importanza di questo provvedimento, definendolo una “grande questione sociale” e spiegando che la scuola è diventata il centro di un dibattito fondamentale. “Vogliamo creare un momento di disintossicazione dal cellulare“, ha aggiunto, sottolineando che l’obiettivo è quello di insegnare ai ragazzi a ristabilire rapporti umani, guardandosi negli occhi.

Durante l’intervista, il ministro ha citato dati allarmanti: “Abbiamo calcolato che circa 50mila ragazzi hanno abbandonato la scuola per isolarsi con cellulari e social media, rimanendo chiusi nelle loro stanze per mesi“. Valditara ha definito il fenomeno una vera e propria emergenza sociale, originata in Giappone e ora in espansione in Europa, sottolineando l’importanza di una campagna di sensibilizzazione per contrastare questa dipendenza, soprattutto nei bambini piccoli.

Il ministro ha poi lanciato un appello ai genitori, invitandoli a essere più presenti nella vita dei figli e a limitare l’uso dei cellulari, soprattutto la sera, preferendo momenti di condivisione come leggere storie ai propri bambini. Valditara ha ribadito che è essenziale educare anche i genitori, poiché l’uso eccessivo del cellulare può avere effetti negativi sulla salute mentale dei più giovani.

Infine, il ministro ha rivelato l’intenzione di proporre il provvedimento a livello europeo. “Ho parlato con la ministra dell’Istruzione di Cipro, che ha apprezzato l’iniziativa. Stiamo lavorando a un documento da presentare a Bruxelles, con il supporto di paesi come Francia, Olanda e Svezia, che già stanno adottando misure simili”, ha concluso Valditara, esprimendo fiducia nella possibilità di ottenere un ampio consenso a livello comunitario.

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