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Scuole aperte anche in estate: ecco cosa ha deciso il governo Meloni

Scuole aperte anche in Estate: ecco cosa prevede il piano che vorrebbe adottare il governo Meloni. Questa decisione nasce per i genitori senza supporto di nonni o parenti e in difficoltà economiche per poter permettersi centri estivi.

Scuole aperte anche in Estate: cosa prevede il piano del governo Meloni

Quattordici settimane di chiusura estiva: tanto se ci si paragona alle 6-9 settimane previste in Germania, Francia o Regno Unito mentre in Spagna sono 11 le settimane in cui gli studenti restano a casa. Ma in Italia c’è anche il primato di 200 giorni di lezione, mentre la media europea è tra i 180 e i 190. Per i genitori senza il supporto di nonni e parenti o in difficoltà economiche per permettersi centri estivi, potrebbe cambiare qualcosa.

Il governo sta pensando di tenere le scuole aperte anche durante la stagione estiva “su base volontaria, per le famiglie di lavoratori che ne fanno richiesta, perché sì, il problema c’è e non è certo un problema secondario”, dichiara il ministro dell’Istruzione e merito Giuseppe Valditara in un colloquio con la Stampa. “Stiamo aumentando il tempo scuola sia con i ‘tutor’ sia con Agenda Sud. E ci mettiamo dei soldi. Stiamo già lavorando per venire incontro alle famiglie che giustamente chiedono aiuto”.

Le scuole aperte

Inoltre, il ministro mostra una mappa in cui evidenzia le scuole che hanno svolto (o stanno svolgendo) attività nel periodo estivo: 54 per cento al Sud, 7 per cento in Abruzzo, Molise e Sardegna, e 39 per cento al Centro-Nord. “Chiaramente, per venire incontro alle nuove esigenze dovremo concentrarci di più sulle scuole elementari e medie, perché è in quella fascia d’età che bisogna sostenere maggiormente le famiglie. Ma i progetti ci sono già, e sono i più diversi: si fa orientamento, anche per le materie Stem, ci sono percorsi di potenziamento delle competenze di base, poi lingue, laboratori, digitale, sport, arte, cittadinanza. C’è il fondo europeo Care, che promuove azioni di coesione per i rifugiati e per fornire sostegno di emergenza alle persone in fuga dall’Ucraina. Anche quello, non si è fermato”.

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