Il sindaco di San Giorgio a Cremano (Napoli), Giorgio Zinno, è stato insultato sui social dopo aver lasciato le scuole aperte nel suo Comune. A denunciare il grave episodio è stato lo stesso sindaco che ha condiviso sul proprio profilo Facebook alcuni dei commenti ingiuriosi ricevuti.
Scuole aperte a San Giorgio a Cremano, il sindaco Giorgio Zinno insultato sui social
“Cari concittadini, purtroppo in queste ore ho dovuto registrare una ondata di odio fatto da parte di decine di giovani del nostro territorio che mi accusano di non aver chiuso le scuole per il maltempo.” Inizia cosi il post di denuncia apparso sul profilo Facebook del sindaco Giorgio Zinno.
“Vi posto qui alcuni di questi vergognosi messaggi, che offendono me, ma anche la lingua italiana e rappresentano un segno del degrado dei nostri tempi.” scrive il primo cittadino a corredo di alcuni insulti, che fanno riferimento anche al suo orientamento sessuale.
“Sono, perlopiù, minorenni non controllati dai genitori, che pensano di poter utilizzare i social network pensando di non essere puniti per i propri vergognosi comportamenti: è nostro dovere dare, innanzitutto, un segnale di tipo educativo e, quindi, trasmetterò gli screenshot ai dirigenti scolastici del nostro territorio affinché più facilmente possano identificare i propri alunni e far loro una lezione di educazione civica.” prosegue Giorgio Zinno.
Il sindaco: “Denuncerò i più gravi alle autorità”
Il primo cittadino di San Giorgio a Cremano prosegue: “I messaggi che violano la legge saranno trasmessi direttamente alle forze dell’ordine: è difficile che io denunci, ma stavolta si è passato il limite ed è necessario che siano contattati i genitori.”
“Se si riserva al primo cittadino un comportamento del genere cosa si fa a un compagno o una compagna con cui ci si litiga? Io ho tutta l’esperienza per non curarmene, ma i ragazzi vittima di bullismo possono trovare scampo da tanta violenza?. Diceva Umberto Eco che ‘i social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino…mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel’ ma qui non si tratta solo di imbecillità, ma di un fenomeno più preoccupante, che va contrastato con fermezza. Se non ci occupiamo di questi giovani, continueranno a pensare che la loro idea personale vale più di quella di un esperto e dove la sopraffazione e la violenza valgono più di un ragionamento.”
Il primo cittadino conclude: “C’è poi l’effetto branco: scrivono uno dopo l’altro, pensano di essere più forti e che nessuno possa fare nulla contro di loro. Credono che scrivere sui social spersonalizzi i propri attacchi e questi li rende più cattivi. Contro questa deriva non possiamo restare in silenzio!
Tutti noi dobbiamo lavorare, nelle famiglie, nelle scuole e nella società per spiegare ai ragazzi i valori della vita e della non violenza, altrimenti il futuro della società sarà sempre più buio e non certo per il maltempo.”