Selviaggia Lucarelli e la questione aborto.«Ho abortito. Volontariamente. Più di una volta. Due o cinquanta, sono fatti miei, e in realtà anche quello che nella vita ho deciso di fare del mio corpo erano fatti miei, finché ho sentito che non lo erano più». Inizia così l’articolo di Selvaggia Lucarelli su Tpi, in risposta alle parole del leader della Lega Matteo Salvini sulle interruzioni volontarie di gravidanza («Il pronto soccorso non è la soluzione a stili di vita incivili» aveva detto tra le altre cose).
Selvaggia Lucarelli contro Salvini: “Ho abortito”
È un intervento molto polemico, che con forza critica rivendica il diritto delle donne di scegliere per la propria vita e il proprio corpo quando si trovano di fronte a una gravidanza che non hanno deciso loro. Che siano italiane oppure — quelle a cui ha detto di riferirsi Salvini — straniere.
«Abbiamo esercitato un nostro diritto, un diritto che non si misura nella quantità e che non si misura nei giudizi regalati a un microfono. Io e così le altre donne. Tutte» scrive Lucarelli. E ancora: « Potrei raccontarti di aver fatto file in un giorno di inverno in un padiglione squallido, di cosa sia la pillola abortiva e di cosa succeda se non funziona come dovrebbe.
Potrei raccontarti di una ragazza che piangeva in un letto d’ospedale e di una che ha preso veloce la sua borsa ed è scappata via sollevata. Di me che ho sofferto o che sono stata fredda, senza mai dimenticare, qualunque fosse il mio stato emotivo, che stavo decidendo per me, che stavo decidendo io, che nessuno poteva e doveva farlo al posto mio».