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Sequestrati oltre un milione di articoli contraffatti a Napoli, Firenze e Bergamo

Maxi operazione della Guardia di Finanza a Napoli, Firenze e Bergamo: sequestrati oltre un milione di articoli contraffatti riportanti i brand delle squadre di Serie A.

Articoli contraffatti: sequestri della Guardia di Finanza

Oltre un milione di articoli contraffatti, fra cui sciarpe, quaderni, astucci, zaini, cappellini e card con i brand delle maggiori squadre di calcio della serie A è stato sequestrato dal comando provinciale della guardia di finanza di Pisa nell’ambito dell’operazione A-Team che ha portato alla denuncia di 3 imprenditori di Firenze e delle provincie di Bergamo e di Napoli per i reati di contraffazione e ricettazione.

L’indagine dei finanzieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, era partita a marzo da Pontedera, dove i militari avevano notato che un piccolo esercizio commerciale di dolciumi vendeva questi prodotti accoppiati con i gadget delle squadre di calcio. Insospettiti da alcune sciarpe in apparenza originali, i finanzieri sono risaliti all’ingrosso che li smerciava e hanno cosi’ ricostruito l’intera filiera del falso, individuando i luoghi in cui i gadget contraffatti delle squadre della serie A venivano prodotti.

Sono 1.090.048 in totale i prodotti sequestrati, “circa 1000 recuperati nell’ingrosso di Firenze, dove avvenivano stoccaggio e vendita – spiega all’Agi il comandante Alessandro Limpido – e un milione fra le province di Bergamo e di Napoli . Erano destinati in particolare al mercato non autorizzato fuori dagli stadi”.

“Individuate le aziende produttrici, intestate ai due imprenditori italiani ora denunciati per contraffazione, abbiamo segnalato questi materiali alle squadre di serie A – spiega il comandante Limpido – che ci hanno fatto sapere essere estranei al loro merchandising ufficiale e quindi falsi. Attraverso indagini, soprattutto contabili, abbiamo cosi’ ricostruito l’intera filiera del falso, raggiungendo i luoghi di produzione, in provincia di Bergamo e Napoli, passando per quelli di stoccaggio e vendita, in provincia di Firenze. Nessuna ipotesi di reato per il titolare del negozio di Pontedera, da dove e’ partita l’inchiesta, che acquistava con regolare fattura i gadget rivelatisi falsi.

 

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