Il carcere di Secondigliano ‘come piazza di spaccio’: la Polizia Penitenziaria nella mattinata odierna, martedì 15 ottobre, hanno sottoposto a sequestro due telefoni con carica batterie, occultati in pacchetto confezionato dei legumi, una penna a telefono e un panetto di droga di tipo hashish, occultato in un ventilatore.
Napoli, sequestro di droga e due telefoni nel carcere di Secondigliano
È oramai continua l’azione di contrasto per l’introduzione, la detenzione e l’uso di telefoni cellulari e droga in carcere che vede quotidianamente impegnati gli uomini e le donne del Corpo di Polizia penitenziaria di Secondigliano, a Napoli. L’ultimo grave episodio lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce di Raffaele ‘Lello’ Munno e Donato Vaia, rispettivamente vicesegretario regionale e dirigente del SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria: “Questa mattina, il personale di Polizia Penitenziaria coordinato dal Primo dirigente del Corpo Gianluca Colella, ha effettuato una approfondita perquisizione nel Reparto Tirreno. Sono stati rinvenuti due smartphone con carica batterie, occultati in pacchetto confezionato dei legumi, una penna a telefono e un panetto hashish, occultato in un ventilatore”. “Come sempre”, commentano i sindacalisti, “il ringraziamento va tutto il personale di Polizia Penitenziaria del Centro penitenziario di Secondigliano che, grazie alla loro alta professionalità, ancora una volta è riuscita a garantire la sicurezza interna dell’istituto”. Tiziana Guacci, segretario regionale del SAPPE, rivolge “un plauso ai colleghi”, ma nello stesso tempo evidenzia che “l’operazione assume un significato particolare in questo delicatissimo momento, per un corpo di Polizia che professionalmente opera nella società e per la società, ed è la testimonianza che la Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di Polizia”.
La denuncia
“E’ un fenomeno sempre più in crescita di quello dei tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti a livello nazionale negli Istituti di pena che di materiale atto alle comunicazioni, come i telefonini. L’operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di Polizia”, commenta Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Il SAPPE esprime piena soddisfazione per tutta l’operazione svoltasi, nonostante il personale in servizio presso il penitenziario di Secondigliano è sotto organico, ha intensificato la propria attività di intelligence; quindi, è doveroso un ringraziamento a tutte le unità in servizio c/o le varie unità operative per il sacrificio quotidiano al servizio della Nazione”. “Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rinnovo la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o ogni altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, conclude il leader del SAPPE, che ai vertici regionali e ministeriali dell’Amministrazione Penitenziaria chiede un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del Centro penitenziario di Secondigliano rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”.