Cronaca

Covid, mascherine non conformi: sequestrati beni per 10 milioni di euro in Sicilia

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Il sequestro

Mascherine per l’emergenza Covid-19 non conformi: scatta il sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro nei confronti di due azienda della Sicilia, una con sede a Palermo e l’altra ad Enna, insieme ai rispettivi amministratori delegati.

Covid, mascherine non conformi: sequestro in Sicilia

Gli agenti della Guardia di Finanza del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto emesso dal gip, su richiesta della procura, che ha portato al sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro nei confronti di due aziende, una con sede a Palermo e l’altra a Enna, insieme ai rispettivi amministratori.

I soggetti coinvolti sono accusati di frode nelle forniture pubbliche. Le indagini condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria hanno rivelato irregolarità in diverse forniture di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (DPI) destinate alla Protezione Civile della Regione Siciliana durante l’emergenza Covid-19.

Le indagini

Secondo le indagini condotte dai finanzieri del comando provinciale di Palermo, sotto la direzione del generale Domenico Napolitano, alcuni imprenditori avrebbero sfruttato l’emergenza per massimizzare i propri profitti, fornendo al dipartimento prodotti non conformi agli standard di sicurezza previsti. Questi imprenditori avrebbero anche prodotto documentazione gravemente carente e contraffatta. A seguito dei primi riscontri, è stata avviata un’attività investigativa che ha incluso intercettazioni, pedinamenti e analisi documentali, portando nel tempo al sequestro di dispositivi per un valore di circa 35 milioni di euro. Di questi, oltre 2 milioni riguardano forniture effettuate dalle aziende coinvolte nella misura in fase di esecuzione.

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