Dagli ambienti accademici ai banchi di Montecitorio, fino alla prestigiosa soglia del Quirinale. La parabola professionale di Sergio Mattarella, palermitano doc, è stata segnata da un’intensa attività di studio del diritto e da ruoli istituzionali di primo piano.
Nominato alla Corte Costituzionale nell’ottobre del 2011, quattro anni dopo ha lasciato l’incarico in seguito alla sua elezione a 12° Presidente della Repubblica italiana, con 665 voti, che lo ha visto succedere a Giorgio Napolitano.
Sergio Mattarella: politico, giurista, accademico e avvocato italiano
Sergio Mattarella nasce il 23 luglio del 1941 a Palermo, figlio di Bernardo (che più tardi diventerà parlamentare della DC, sottosegretario e ministro) e fratello di Piersanti (che a sua volta entrerà in politica). Cresciuto in una famiglia dalla solida tradizione cristiana e democratica, da giovane milita tra le file della Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana). Successivamente, Sergio Mattarella diventa docente di Diritto parlamentare insegnando all’Università di Palermo.
Un terribile lutto
Attivo in politica nel partito della Democrazia Cristiana, nel 1980 deve affrontare un terribile lutto: suo fratello Piersanti (all’epoca governatore della Regione Sicilia), infatti, viene ucciso a colpi di pistola il 6 gennaio in occasione di un agguato mafioso (a fare chiarezza sul delitto sarà, in seguito, il pentito Tommaso Buscetta).
Gli anni ’80
Nel 1983 Mattarella viene eletto in Parlamento, diventando componente della Commissione parlamentare per il parere al Governo sulla destinazione dei fondi per la ricostruzione del Belice, della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio e della I Commissione (Affari costituzionali).
Durante la sua prima esperienza alla Camera, presenta tre proposte di legge come primo firmatario, una delle quali relativa all’ordinamento della professione di assistente sociale. In qualità di cofirmatario, invece, sottoscrive tra l’altro una proposta di legge sulla concessione di una indennità di malattia ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, una sulla disciplina dell’insegnamento a distanza, una sull’abolizione dell’attività pugilistica, una sull’istituzione del terzo centro universitario pugliese a Foggia, una sul riordinamento delle funzioni di controllo della Corte dei Conti e una sull’istituzione del difensore civico per l’ambiente.
Nel 1987 viene nominato Ministro dei rapporti con il Parlamento per il governo De Mita, e mantiene tale carica anche quando diventa Presidente del Consiglio Goria. In seguito, Sergio Mattarella è Ministro della pubblica istruzione nel Governo Andreotti VI, dal quale si dimette in segno di protesta contro la legge Mammì.
Gli anni ’90
Nel 1992, con l’inizio della XI legislatura, è vicepresidente della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali e componente della Commissione speciale per l’esame, in sede referente, dei progetti di legge concernente la riforma dell’immunità parlamentare.
Sempre nel 1992 assume la direzione del quotidiano “Il Popolo”, mentre l’anno successivo è il padre della riforma della legge elettorale in senso maggioritario che viene approvata in agosto e che in suo onore assume il soprannome (scelto da Giovanni Sartori) di Mattarellum.
Commissione parlamentare d’inchiesta
Nel 1994 Mattarella lascia la direzione del “Popolo”; durante la XII legislatura fa parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari, ed è vicepresidente della I Commissione (Affari costituzionali) e della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi.
Due anni più tardi è eletto capogruppo dei deputati popolari con la nuova legislatura a maggioranza ulivista, durante la quale è componente della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali. Vicepresidente del Consiglio durante il governo D’Alema I, ottiene la carica di Ministro della difesa per il governo D’Alema II e per il governo Amato II.
Gli anni Duemila
Nel 2001 è rieletto in Parlamento nelle liste della Margherita e assume l’incarico di vicepresidente del Comitato per la legislazione; l’anno successivo, ne diventa presidente, abbandonando poi il ruolo nel 2003.
Durante la XIV legislatura, con Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio, è componente della Delegazione parlamentare presso l’Assemblea NATO e della III Commissione (Affari esteri e comunitari). Tra le proposte di legge presentate come cofirmatario in questo frangente, si segnalano quella per l’istituzione della Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare, quella relativa alle disposizioni per l’erogazione di un assegno di solidarietà ai cittadini anziani residenti all’estero e quella riguardante l’istituzione dell’Agenzia nazionale per il turismo.
Nuovamente eletto
In occasione delle elezioni politiche del 2006, Sergio Mattarella è nuovamente eletto deputato nelle file dell’Ulivo. Nel corso della XV legislatura, con Romano Prodi Presidente del Consiglio, è presidente della Commissione Giurisdizionale per il personale e membro della Commissione parlamentare per le questioni regionali, della Giunta delle elezioni e della III Commissione (Affari esteri e comunitari).
Presenta come primo firmatario una proposta di legge sulla disciplina del sistema informativo per la sicurezza, e come cofirmatario proposte – tra l’altro – sull’ammissione dei soggetti fabici all’impiego nelle Forze Armate, sul diritto all’oblio delle persone sottoposte a procedimento penale e sulla concessione di un contributo per la costituzione dell’Osservatorio euro-mediterraneo Mar Nero per lo sviluppo sostenibile e la lotta contro la povertà.
Gli anni 2010
Il 5 ottobre del 2011 Mattarella viene eletto dal Parlamento in seduta comune giudice della Corte costituzionale; giura ufficialmente pochi giorni dopo, mentre il 24 ottobre viene nominato Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana su iniziativa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Sergio Mattarella Presidente della Repubblica
A gennaio del 2015, con le dimissioni annunciate dello stesso Napolitano, che lascia il Quirinale con la conclusione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, il nome di Sergio Mattarella viene inserito nella lista dei papabili alla carica di Presidente della Repubblica.
Dal punto di vista politico, vive il momento più delicato della sua Presidenza alla fine del mese di maggio del 2018. Dopo le elezioni del 4 marzo infatti si giunge alla formazione di un possibile governo con l’incarico a Giuseppe Conte, figura al limite tra il tecnico e il politico, presentato dai leader dei due partiti vincitori delle elezioni: Movimento 5 Stelle (Luigi Di Maio) e Lega (Matteo Salvini). Dopo settimane di lavoro si giunge quindi al 27 maggio quando il Quirinale respinge la proposta della formazione del governo, a causa del nome ipotizzato per il Ministero dell’Economia, Paolo Savona. Quest’ultimo infatti ha più volte espresso le sue posizione molto critiche nei confronti dell’Unione Europea. Mattarella quindi, per tutelare gli interessi e le prospettive economiche dell’Italia, ha ritenuto opportuno negare la nascita della legislatura, affidando invece l’incarico per un governo tecnico a Carlo Cottarelli.
Vita privata
È stato sposato con Marisa Chiazzese, deceduta il 1º marzo 2012 a Castellammare del Golfo, figlia dell’ex rettore dell’università di Palermo e docente di diritto romano Lauro Chiazzese. Il fratello Piersanti aveva sposato la sorella di lei, Irma. Oltre a Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, e alla sorella maggiore Caterina, deceduta il 30 giugno 2015, ha un altro fratello, Antonino.
Ha tre figli: Laura (che durante il mandato presidenziale del padre svolge le funzioni di protocollo tipiche del consorte), Francesco e Bernardo. Quest’ultimo, professore ordinario di diritto amministrativo all’Università di Siena, presso la LUISS Guido Carli di Roma e presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, nel 2014 è stato posto dal ministro Marianna Madia a capo dell’ufficio legislativo del Dipartimento della funzione pubblica presso la presidenza del Consiglio dei ministri.