Tre prostitute, due cittadine cinesi e una trans sudamericana, sono state uccise a coltellate a Roma nel quartiere Prati mentre una quarta sembra sia riuscita a fuggire: ma chi è il serial killer? Le forze dell’ordine intervenute sul posto sono a caccia dell’omicida.
Roma, chi è il serial killer delle cinesi e trans brasiliana
Tre omicidi in poche ore nel quartiere Prati. Non si esclude che il killer possa essere lo stesso e non si esclude neppure che possiamo essere di fronte ad un serial killer. Intanto i poliziotti stanno ascoltando le testimonianze del portiere e dei condomini per poter capire i movimenti delle donne e di chi possa aver fatto visita alle tre. Al vaglio anche le immagini di videosorveglianza.
Gli omicidi
Le due donne cinesi e il trans sudamericana sono stati uccisi tutti a coltellate: un elemento che, oltre alla vicinanza dei luoghi dove sono stati compiuti i tre omicidi, avvalora l’ipotesi che possa essersi trattato dello stesso autore. In queste ore gli investigatori della Polizia di Stato stanno analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza e analizzeranno anche i tabulati telefonici delle vittime, legate al mondo della prostituzione. Il corpo di una delle due cinesi uccise è stato trovato nudo sul pianerottolo e questo fa pensare che la vittima stesse tentando di fuggire dall’aggressore
Una transessuale brasiliana è stata trovata morta con una ferita d’arma da taglio al torace nella sua casa di via Durazzo a Roma poco dopo mezzogiorno. Sul posto la squadra mobile, che indaga per omicidio.
Roma, tre prostitute uccise a coltellate: una quarta donna è scappata
Le tre sono state ammazzate a coltellate e ciò fa supporre gli inquirenti che la mano sia la stessa. In base a quanto si apprende gli inquirenti stanno analizzando i tabulati telefonici delle tre vittime al fine di ricostruire i contatti avuti con i “clienti” nelle ultime ore. Analizzate anche le telecamere presenti nelle zone di via Durazzo e via Riboty.
Tre prostitute uccise a Roma, racconto del testimone
Un testimone residente nella via in cui sono avvenuti gli omicidi delle due prostitute cinesi ha raccontato quanto ha visto nella mattinata di oggi nel quartiere romano di Prati.
“Avevo appena chiuso una telefonata, saranno state le 10,35 forse le 10,40. Ho aperto la porta per andare al bar, il portiere mi ha chiamato dicendomi che al pianerottolo proprio sopra al mio c’era una donna nuda morta, a terra. Sono salito e l’ho vista, completamente nuda piena di sangue intorno”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato che lavora allo studio al piano terra di via Augusto Roboty 28, al piano inferiore a quello dove questa mattina sono state uccise due donne cinesi, entrambe prostitute.
Gli investigatori stanno seguendo la pista dell’omicidio e non escludono che le tre donne siano state accoltellate dalla stessa persona.
Chi ha visto il corpo della vittima sul pianerottolo
L’uomo e il portiere dello stabile sono stati gli unici ad avere visto il corpo della vittima sul pianerottolo. Il testimone, che ha preferito non rendere noto il suo nome, ha poi esposto nei minimi particolari la terribile scena che gli si è presentata davanti agli occhi:
“Usciva tantissimo sangue dalla testa, credo sia stata sgozzata. Il sangue era tantissimo, come se l’omicidio fosse stato ultimato sul pianerottolo. Aveva una posizione del tutto innaturale, come se avesse gli arti rotti ma in realtà si era accasciata, forse dopo essersi trascinata al di fuori dell’appartamento, magari in cerca di aiuto. Il portone era spalancato, all’interno l’altra vittima. Abbiamo pensato di tutto, anche alla mafia cinese, io da penalista conosco bene la materia”.
Il professionista ha affermato di non aver mai visto prima le due vittime, e che, nonostante sia lì da diversi anni, era la prima volta che vedeva quella donna. Ha però precisato che “entrambe erano state argomento di riunioni condominiali. C’era un viavai di gente a tutte le ore e capitava anche di notte che, non sapendo dove citofonare, suonassero agli interni svegliando gli inquilini”. Le due vittime erano quindi state argomento delle riunioni condominiali, durante le quali gli inquilini avevano forse mostrato il loro disappunto per il disturbo che il loro comportamento recava ai vicini, anche nelle ore notturne. Infine, il testimone ha raccontato che una persona che vive accanto al suo studio, e quindi proprio sotto l’appartamento delle due cinesi, ha detto di aver sentito dei colpi, come se qualcuno stesse spostando dei mobili.