Cronaca

Lo sfogo della sorella di Mattia Caruso: “Non ci siano morti di Serie A e Serie B”

La vicenda di Giulia Cecchettin fa tornare d’attualità il tema della violenza di genere, ma c’è chi sottolinea anche il fenomeno opposto. A farlo è Carmela, per tutti Melinda, sorella di Mattia Caruso, il 30enne padovano ucciso nel settembre dell’anno scorso con una coltellata al cuore dalla fidanzata Valentina Boscaro.

Lo sfogo della sorella di Mattia Caruso

Partendo da un post trovato su Facebook che parla del fratello, la sorella di Mattia Caruso ha spiegato: “La lotta contro la violenza dovrebbe unire tutti, senza distinzioni, per creare un mondo in cui nessuno debba mai sperimentare un dolore così profondo. Una vittima è una vittima. La vicenda di mio fratello non è di certo come quella di Giulia, ma entrambi sono stati uccisi da chi diceva di amarli. È per questo che mi viene da fare una considerazione. Abbiamo lottato e continuiamo a lottare per la parità dei diritti, ma le tragedie, quando si viene uccisi, sono uguali per tutti, che si sia donne o che si sia uomini“.

Il post recitava: “Due pesi e due misure, come sempre. Quando è morto Mattia Caruso, assassinato dalla sua fidanzata, nessuno si è indignato, nessuna donna ha scritto “mi vergogno di essere donna”, nessun mass-media ha scatenato cacce alle streghe. Quando muore un essere umano è un omicidio. Punto. La violenza non ha genere. Punto”.

La sorella del 30enne ucciso ha aggiunto: “Io non conosco la persona che ha scritto tutto questo ma l’ho trovato in rete e mi ha molto colpito. E non solo perchè riguarda mio fratello. Ma perchè è una cosa che effettivamente deve far riflettere. Io non voglio minimamente paragonare Mattia a Giulia, e non voglio assolutamente essere fraintesa. Quel che è successo a quella ragazza è disumano, ma anche mio fratello è stato ucciso dall’amore della sua vita. Vorrei solo dire che la tragedia è uguale, quando qualcuno muore in maniera così violenta non c’è qualcosa di “meglio” o di “peggio”. È una tragedia che distrugge le famiglie».

I paragoni

L’intenzione della sorella di Mattia non è quello di sminuire quanto avvenuto a Vigonovo: “Dico solo che c’è questo pensiero, come se ci fossero morti di serie A o di serie B. È una vita che noi donne lottiamo per la parità eppure quando muore un uomo per mano di una donna, pare quasi una cosa accettabile. Non lo trovo giusto a livello umano, non perchè Mattia sia mio fratello. Vorrei solo dire che quando muore una persona, non cambia, è sempre una tragedia. E lo dico con cognizione di causa, tanto che mia suocera ha fatto della parità di genere e della tutela delle vittime di violenza la sua missione. Era presidente della casa delle donne. Affermo tutto questo non per sminuire il femminicidio, ma perchè non vengano svalutati altri omicidi“.

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