Vittorio Sgarbi di nuovo al centro di molte polemiche in seguito al suo intervento al MAXXI, il programma di incontri nella piazza del museo romano guidato dal presidente Alessandro Giuli, voluto dal ministro della Cultura Sangiuliano. Un contesto nel quale Sgarbi ha sconfinato il 21 giugno nella volgarità e nel turpiloquio.
Sgarbi al MAXXI, polemiche col ministro Sangiuliano
“La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone. Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”. Lo sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha scritto una lettera al presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, per chiedere spiegazioni sulla serata con ospite Vittorio Sgarbi oggetto di polemiche.
“Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento”, aggiunge Sangiuliano.
Era stata presentata come un faccia a faccia tra Morgan e Vittorio Sgarbi sui rispettivi gusti e passioni, un confronto aperto tra parole e note suonate al pianoforte in occasione della Festa della musica. E invece la serata inaugurale dell’Estate al MAXXI, il programma di incontri nella piazza del museo romano guidato dal presidente Alessandro Giuli, voluto dal ministro della Cultura Sangiuliano, ha sconfinato il 21 giugno nella volgarità e nel turpiloquio.
L’intervento di Sgarbi
L’intervento di Sgarbi, in particolare, sollecitato da Morgan sotto lo sguardo dello stesso Giuli, ha alternato aneddoti sessisti e parolacce. Un caso, portato alla luce dal sito di Repubblica e documentato dalla registrazione video disponibile su YouTube e interrotta sul finale, che ha spinto i dipendenti del MAXXI a protestare con una lettera a Giuli. Ma indignazione e polemiche travalicano i confini del museo, con il Pd che chiede a Sangiuliano di riferire in Aula sulle “gravi e volgari battutacce sessiste pronunciate da Sgarbi”: nel mirino finisce anche Giuli che avrebbe usato “toni intimidatori nel corso di incontri singoli” con alcuni dipendenti.
Ma il critico d’arte non ci sta e rilancia: “Allora censuriamo anche Petrolio di Pasolini e Dieci ragazze per me di Battisti?”. Stuzzicato dalle domande di Morgan, nel corso della serata Sgarbi a un certo punto ha cominciato a parlare della sua vita sessuale e del numero di donne conquistate, tessendo un elogio del membro maschile. “Houellebecq dice che c’è un momento della vita in cui noi conosciamo un solo organo: il cazzo”, ha detto tra l’altro Sgarbi. “Il cazzo è un organo di conoscenza, cioè di penetrazione, serve a capire”. “Sta citando Moravia“, ha provato a spiegare Giuli.
E ancora il sottosegretario: “Poi, dopo i 60 anni, scopri che ci sono anche altri organi, c’è per esempio il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo che cazzo fosse ‘sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata e tu devi fare i conti con questa troia puttana di merda che non hai mai incontrato in vita tua. Il cazzo se ne va e arriva la prostata“.
Dopo la serata una quarantina di dipendenti del Maxxi, che ha un personale in prevalenza femminile, ha scritto a Giuli per chiedergli di tutelare la dignità del museo, ottenendo un incontro. E i dipendenti esprimono solidarietà al presidente “per la strumentalizzazione mediatica e politica di una lettera riservata e personale in cui si esprimeva una riflessione collettiva. Alla lettera è seguita con immediatezza la risposta del presidente, con l’invito a un incontro importante e significativo”.