Il Jim Moriarty interpretato da Andrew Scott è senza dubbio uno dei personaggi più iconici della serie Sherlock. Ma qual è il vero motivo per cui Moriarty si uccide in Sherlock? Questo atto drammatico avviene nel climax del terzo episodio della seconda stagione, Le cascate di Reichenbach, lasciando i fan a interrogarsi sulle ragioni dietro questa scelta estrema.
Sherlock, qual è il vero motivo per cui Moriarty si uccide?
Nel drammatico confronto finale sul tetto del St. Bartholomew Hospital di Londra, Moriarty rivela di aver orchestrato un complesso piano per rovinare Sherlock Holmes. Ha messo in piedi una macchinazione per dipingere Sherlock come un truffatore e ha minacciato di uccidere i suoi amici più cari se non si suicidava. L’intento di Moriarty non è solo quello di distruggere Sherlock pubblicamente, ma anche di spingerlo a un gesto fatale per eliminare ogni possibile via d’uscita. Moriarty, consapevole che Sherlock potrebbe trovare un modo per fermare gli assassini e salvare i suoi amici, decide di togliersi la vita per assicurare che il detective non abbia alcuna possibilità di scoprire il codice per fermare il piano.
In questo modo, Moriarty spera di spingere Sherlock a suicidarsi o, almeno, a farlo apparire come il colpevole di una grande truffa. La scelta di Moriarty di suicidarsi, quindi, è un atto di vendetta e di certezza per lui, poiché non riuscirebbe a vivere un’esistenza senza stimoli, senza Sherlock come stimolo principale nella sua vita. Inoltre, Moriarty mostra fin dall’inizio un’attrazione verso l’idea di togliersi la vita. La sua esistenza, priva di veri stimoli e caratterizzata da una mente brillante ma incapace di provare empatia, lo spinge verso il suicidio come l’unico modo per ottenere un’emozione reale. Sherlock, consapevole di questo, lo spinge ulteriormente verso il gesto estremo, facendogli vivere il brivido finale di una vittoria intellettuale.
Alla fine, Sherlock utilizza la morte di Moriarty come un ultimo stratagemma per superare il nemico, un atto che consente al detective di sconfiggere il suo rivale sul terreno dell’intelligenza e della strategia, nonostante il prezzo estremo pagato.