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Si parla di referendum sulla cannabis dopo che Malta è diventata il primo stato EU a legalizzarla

Il dibattito sulla cannabis in Italia ha ricevuto una spinta da quando Malta ha preso l’iniziativa di diventare il primo paese dell’UE a legalizzare l’uso ricreativo della cannabis.
Adesso la discussione sul legalizzare o no la cannabis è arrivata in parlamento e si parla sul come, quando e sè ammorbidire le leggi e diventare un paese che tollera l’uso di queste sostanze. Parliamo infatti del tollerare e non legalizzare appieno, in quanto, questa ipotesi, è piuttosto remota.

I benefici che possono derivare dal creare una linea di leggi simili a quelle Maltesi, potrebbe essere di carattere economico, ma anche riguardante i consensi delle persone. Si tratterebbe di una svolta che darebbe finalmente voce alle persone che chiedono di alleggerire la legge sulla legalizzazione della cannabis da molto tempo.

Ma per capire lo scenario turbolento legato al nostro paese ed alla cannabis, vediamo quale è stata la storia della sua legalizzazione fino ad ora.

La storia della cannabis finora

Come abbiamo detto, l’Italia sta discutendo la riforma legale da qualche tempo, e ha già fatto alcune concessioni in aree come la cannabis light e la cannabis medica.

L’anno scorso c’è stato un tentativo di far passare un cambiamento legale, e i gruppi pro cannabis hanno raccolto le 500.000 firme necessarie per indurre un referendum. Questo però non significa che ci saranno presto dispensari di cannabis che vendono strawberry kush e polar express per le strade di Roma e Milano.

Il referendum è solamente un primo passo per creare una bozza di legge, che dovrà comunque essere approvata. In poche parole, la strada è ancora lontana e non ci possiamo azzardare a sbilanciarci per capire quello che succederà.

Coloro che supportano questa pianta sono stati però contenti nel vedere una parziale apertura da parte di alcuni partiti politici all’utilizzo e introduzione della cannabis, storicamente demonizzata e trattata come un prodotto pericoloso, inadatto all’essere legalizzato.

Molte persone si sono anche chieste il perché l’alcool, per esempio, viene socialmente accettato mentre la cannabis no.

Probabilmente ci vorrà qualche anno

Ovviamente, l’Italia non è ancora pronta ad approvare una legge del genere che ne cambierà – anche se non radicalmente – il volto, andando contro quello che è stato uno dei suoi pilastri per molto tempo, ovvero la lotta alla cannabis.

I tempi però cambiano e con loro anche gli studi a dimostrazione che – cannabis e derivanti – hanno benefici che possono essere dimostrati anche dalla scienza e che per questo possono essere usati non solo a scopo ricreativo.

Da prodotto demonizzato, quindi, la cannabis potrebbe diventare un prodotto ad uso quotidiano, presente nella vita e nelle abitudini dei cittadini.

Un qualcosa che – probabilmente – al principio le persone manderanno giù a fatica, in quanto non abituate a vedere un qualcosa del genere come legale. Però, proprio l’esempio di Malta insegna quando le abitudini possono cambiare, seguendo un trend economico che è destinato a crescere.

Quali paesi sono prossimi alla legalizzazione?

Parlando dei paesi prossimi alla legalizzazione, l’Italia non è sicuramente prima in classifica. Ci sono diversi stati come Germania e Svizzera che da tempo stanno valutando la legalizzazione della cannabis e dei cosiddetti social club.

Ovviamente non hanno ancora preso posizione, aspettando forse di vedere quello che succederà con Malta. Sono però gli stati europei che hanno dimostrato una maggior attenzione a questo settore e sembrano interessati a cogliere la palla al balzo il prima possibile.

Le discussioni andranno probabilmente avanti durante questo 2022 e vedremo nel corso dell’anno se altri stati si aggiungeranno alla lista o Malta resterà un caso unico.

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