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Il 17 dicembre 1989 viene trasmesso il primo episodio de I Simpson

Sono passate ben oltre tre decadi da quel 17 dicembre dove andarono in onda i protagonisti Bart, Marge, Maggie, Lisa e l’immancabile Homer della serie I Simpson. Matt Groening, il celebre fumettista di origini norvegesi, tedesche ed ebraiche scelse il giallo, inducendo il pubblico a pensare che quel colore fosse legato ad un problema tecnico.

Oltre 30 anni dei Simpson, la famiglia “non modello” che presenta la “faccia sporca dell’America”

L’episodio è stato uno di quelli davvero elettrizzanti, il titolo della prima puntata è “Un Natale da cani” ed in poco tempo ottenne una notorietà a dir poco dirompente, tale da permettere alla famiglia più trasgressiva d’America di apparire tra i 30 show più visti dall’89 al ’90.

Al di là delle critiche, la serie è rimasta oggetto di numerose critiche causate principalmente dalla personalità borderline del celebre Homer, il marito irresponsabile, alcolizzato e “a detta degli psicologi” un pessimo esempio per i giovani.

Poi c’è il figlioletto Bart che da non pochi pensieri alla mamma, Marge la casalinga frustrata che tenta di curare la propria famiglia con il cibo, la secchiona Lisa e la mitica Maggie piccola e imprevedibile assassina.

Una famiglia che segnò un’epoca

Matt Groening, l’ideatore de I Simpson.

L’allora Presidente USA George Bush senior ci andò giù duro sui Simpson, dichiarando quanto segue: «Stiamo provando a rafforzare la famiglia americana, in modo da farla assomigliare di più ai Waltons e di meno ai Simpson».

Ai tempi, il buon Matt s’ispirò alla sua famiglia, terzogenito della famiglia dopo Mark (1950) e Patty (1952) e prima di Lisa (1956) e Maggie (1958) e dal suo irrefrenabile desiderio di affrontare i prinicpali problemi e le dilaganti contraddizioni della tipica famiglia statunitense.

I Simpson sono stati da sempre utilizzati per fare della buona e irrinunciabile satira sulla questione ambientale, quella correlata alle civiltà precolombiane, sulle tematiche sociali, sul dualismo tra il dio cristiano, oscure vicende giudiziarie e le comuni teorie scentifiche che hanno segnato si secoli e tante altri importantissimi punti.

Il prinicpale sceneggiatore dei Simpson, Matt Saleman, disse in un’intervista che «L’idea è stata di Matt Groening. Voleva che una volta accesi i televisori il pubblico pensasse che il colore giallo fosse legato a un problema tecnico. Si sarebbe domandato ‘oh, perché sono gialli?’ e avrebbe provato a sintonizzare il canale senza riuscirci, perché erano davvero gialli. Era un tentativo innovativo per trarre in inganno i telespettatori; è una cosa che facciamo spesso nel mondo dello spettacolo».

Critiche e successi

Homer, uno dei protagonisti della mitica serie.

Le critiche le polemiche che sono state riversate sui Simpson sono state davvero numerose ed estremamente variegate, tra queste abbiamo quella che scoppiò durante l’episodio numero 636, quando la “famiglia gialla” festeggiò il record della serie tv americana più lunga di sempre.

In ogni frangente, i Simposon hanno avuto modo di rispondere alla critica con della sana ironia (ancora un taboo per l’epoca) ridendo e scherzando, sia con i cosiddetti “scettici” che con i fan di sempre.

19 aprile 1987: la prima vera apparizione dei Simpson

Tuttavia, la prima vera apparizione dei Simpson non risale al 1089, ma nel 1987 e all’interno del Tracy Human Show, infatti, quando lo show venne cancellato per gli ascolti troppo bassi, Homer & Co ebbero l’occasione per andare avanti in totale solitudine e da allora non si sono più fermati.

Stando a quanto riportano le indiscrezioni, con le disavventure dei Simpson sono stati aperti innumerevoli dibattiti, rivelandosi specchio della società moderna, Tra le questioni più scottanti, sono passati alla storia le vicende di Api, dove gli autori sono stati accusati di dipingere il personaggio in maniera razzista e stereotipata.

È stata cancellata di recente la programmazione dei cataloghi dell’episodio del 1991, periodo in cui Michael Jackson prestava la voce ad uno dei personaggio, James L. Brooks, produttore esecutivo, ha deciso così a seguito della messa in onda del documentario Leaving Neverland.

I temi ricorrenti c’è persino il tentativo di Homer di intraprendere un nuovo lavoro per diventare veramente ricco e il desiderio di Marge di fuggire dalla monotonia casalinga, oltre che i problemi causati da Bart e l’attivismo politico di Lisa.

L’impatto nella società contemporanea

Dopo la messa in onda, l’impatto dei Simpson portò alla commissione di altre serie animate, tra cui South Park e I Griffin, anche Malcolm, la vita secondo Jim e The Office hanno ammesso il loro debito con lo show. Al contrario della serie, Grattachecca & Fichetto, il cartoon splatter che Bart e Lisa hanno modo di guardare in tv.

Lo show vanta un’influenza peculiare correlata strettamente alle espressioni linguistiche, molti neologismi dei Simpson, infatti, sono diventati parte del linguaggio popolare. Il celebre “D’oh!” è stata inserita nell’Oxford English Dictionary. Tra le altre più conosciute ricordiamo anche “Ciucciati il calzino” di Bart e “Eccellente” di Charles Montgomery Burns.

Nei suoi anni di vita, la sitcom ha ispirato ben 26 videogame, oltre che varie raccolte musicali e un lungometraggio, “I Simpson – Il film” è uscito in Italia il 14 settembre del 2007 e Mediaset ha trasmesso per la prima volta le puntate a partire dal 1991.

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