Accese polemiche sono nate in un comune delle Marche dopo l’affermazione inopportuna del sindaco di Serra San Quirico che ha affermato che la sua è un’amministrazione fascista. Dopo questa aperta presa di posizione, i consiglieri comunali dell’opposizione hanno denunciato l’accaduto.
Marche, il sindaco di Serra San Quirico: “Questa è un’amministrazione fascista”
Da quanto si apprende da Repubblica, il primo cittadino, durante la riunione del Consiglio Comunale del comune di Serra San Quirico (Ancona), ha affermato: “Questa è un’amministrazione fascista. Verbalizzo quello che decido io”. La frase anacronistica è stata pronunciata durante la seduta consiliare del 28 luglio scorso.
I fatti
L’ordine del giorno della seduta consiliare era la variazione di bilancio, adempimento amministrativo che va fatto in tutti i Comuni entro fine luglio. Due consiglieri di minoranza, uno del Pd, l’altra di Possibile, Debora Pellacchia, sono intervenuti incalzando il sindaco Tommaso Borri, di una lista civica di centro-destra.
I consiglieri avevano posto l’attenzione su un tema “tecnico”, poco “politico”. I due consiglieri – a detta del primocittadino, – avrebbero esercitato in modo pedante il loro sacrosanto ruolo di indirizzo e di controllo. A causa della pressione, il sindaco sospende la democrazia e si impone spiegando appunto che l’amministrazione di Serra San Quirico è ‘fascista’ e che ciò che viene verbalizzato è quello e soltanto quello che decide lui: Borri.
Le polemiche
La consigliera Debora Pellacchia ha affermato: “Un fatto gravissimo. Il sindaco non rappresenta soltanto gli elettori e le elettrici della propria città, ma anche la Repubblica italiana. Repubblica che, nella sua Costituzione, è antifascista. Certe parole, certi atteggiamenti sono inaccettabili e da condannare, ancora più se avvengono dentro sedi istituzionali“.
Le giustificazioni di Borri
Il sindaco Borri tenta di giustificarsi asserendo che quella da lui pronunciata è solo una “frase sarcastica”. Il circolo Pd “David Sassoli” di Fabriano (il Comune che confina con Serra San Quirico, ndr) attacca:
“Una toppa peggiore del buco. Al sindaco Borri facciamo notare che sui valori dell’antifascismo, alla base dell’Italia repubblicana, non si scherza. E il “sarcasmo” non è ammesso, perché sono valori che sono costati il sangue di decine di migliaia di partigiani e di patrioti. Aggiungiamo che siamo nell’anno in cui ricorre il centenario della Marcia su Roma e che siamo in una Regione, le Marche, governata da un presidente, Francesco Acquaroli che “festeggia” al ristorante, con i camerati, la tragica ricorrenza del 28 ottobre. Invitiamo – si legge ancora nel comunicato di solidarietà ai due consiglieri comunali di Serra – le istituzioni preposte, ad iniziare dalla prefettura di Ancona, a valutare l’opportunità di censurare, anche in modo formale, quanto avvenuto“.