Curiosità

Pozzuoli: la storia di uno dei più famosi stabilimenti termali dei Campi Flegrei

Il primo a testimoniare l’esistenza dei 4mila anni di storia della Solfatara di Pozzuoli fu uno storico romano d’età imperiale: Strabone (66 a.C. – 24 d. C.). Quest’ultimo nell’opera “Strabonis Geographica” l’apostrofa come “Forum Vulcani” ovvero casa del Dio Vulcano ed ingresso agli inferi. Infatti, l’atmosfera del luogo, tra alte fumarole, fango che ribolle, rumori e odori fastidiosi, risulta abbastanza sinistra e tetra.
Aprì ufficialmente le porte al pubblico dal 1900. Prima costituiva una delle tappe principali del Grand Tour, un viaggio didascalico volto ad erudire giovani nobili europei.  Ad oggi, grazie alle sue acque, vapori e fanghi dalle proprietà benefiche, è considerato uno dei più famosi stabilimenti termali naturali dei Campi Flegrei.

solfatara i pozzuoli

Solfatara di Pozzuoli: il miracolo religioso di San Gennaro

La solfatara è nota anche e soprattutto per la vicenda che coinvolse San Gennaro vescovo di Benevento, quando quest’ultimo, insieme ad altri prigionieri cristiani, fu decapitato per volere del proconsole Dragonio il 19 settembre del 305 d.c  proprio nei pressi di quest’ultima. Successivamente fu edificata una basilica proprio in onore del martire, della quale permane, ai giorni nostri, solo ed esclusivamente un altare “Pietra” su cui, si dice, sia un tempo avvenuta la sua esecuzione.

Miracolo di San Gennaro: le macchie di sangue sull’altare

Sulla Pietra permangono alcune macchie di sangue che mantengono il colore nero durante tutto l’anno e che mutano, divenendo rosso vivo, con l’avvicendarsi dell’anniversario della morte di San Gennaro. Stessa cosa succede al suo sangue contenuto nella celebre ampolla. Questo fenomeno tuttora non trova una spiegazione razionale o scientifica.

La visita alla Solfatara di Pozzuoli: come avviene e cosa si vedrà lì?

Oggi la visita alla Solfatara avviene di solito in senso antiorario. Seguendo il perimetro del cratere, dove si concentrano la maggior parte delle attività vulcaniche. E’ possibile osservare l’intera area del cratere accedendo ad un belvedere, proseguendo poi per un pozzo d’acqua minerale, un tempo utilizzata per alleviare i sintomi del vomito, per guarire dalla scabbia, per distendere i nervi, e per acuire la vista. Segue la zona della fangaia, delle cave di pietra trachite per giungere, finalmente, alla spettacolare “Grande Fumarola” la principale della Solfatara dal caratteristico puzzo di “uova marce”, tipico dell’Acido Solfidrico in essa contenuto. Infine troveremo delle stufe antiche ritenute ottimali per la cura di malattie delle vie respiratorie e della pelle.

Solfatara di Pozzuoli: le iniziative culturali

Numerose sono le iniziative culturali come ad esempio lezioni di matrice geologica oppure anche vere e proprie escursioni nel cratere con guide vulcanologiche. In aggiunta sono stati attivati laboratori multimediali ed interattivi, per ragazzi dai 6 ai 18 anni, riguardanti l’attività dei vulcani e la previsione dei terremoti.