Il 28 novembre, Sophie è stata interrogata per oltre cinque ore dai pm della Procura di Milano, che hanno avviato nuove indagini su Basciano dopo la sua scarcerazione. La giovane ha consegnato migliaia di pagine di chat, sostenendo che le molestie duravano da oltre un anno, nonostante alcuni momenti di riconciliazione. Tra questi, il dono della borsa, che Sophie ha ammesso di aver accettato, pur esprimendo disprezzo per l’oggetto.
L’avvocato di Basciano: “Non è un carnefice”
Il legale di Basciano, Leonardo D’Erasmo, ha sottolineato che Sophie aveva anche ringraziato l’ex compagno per il regalo, evidenziando una contraddizione nel suo comportamento. “Se lo ha accettato due giorni prima di denunciarlo, non sembra temerlo davvero,” ha dichiarato. Ha inoltre affermato che il dj non è il “carnefice” descritto dalla ragazza e che esistono messaggi che mostrerebbero una realtà diversa.
Accompagnata dal suo legale, Jessica Bertolina, Sophie ha definito il legame con Basciano come “malsano” e caratterizzato da alti e bassi. Nonostante le minacce, ha spiegato di aver tentato più volte di riavvicinarsi a lui sperando in un cambiamento. Aveva persino firmato un documento per ritirare la prima querela, ma non l’ha mai presentato formalmente a causa delle continue pressioni. Anche Basciano ha fornito conversazioni che, secondo la sua difesa, dipingerebbero una versione diversa dei fatti.