Cronaca

Sopravvissuta della Concordia va in vacanza per la prima volta dopo 11 anni. Ma le figlie restano intossicate

Non sembra trovare pace Angela Familiari, sopravvissuta al dramma della Costa Concordia. La donna, 43 anni, ha vissuto un’altra disavventura, proprio in occasione della prima vacanza che si era concessa undici anni dopo quel terribile momento.

Sopravvissuta della Concordia, per la prima volta va in vacanza e resta nella stanza

Doveva essere il viaggio che l’avrebbe riconciliata con il mare. Una vacanza organizzata con i risparmi degli ultimi anni, quasi 7mila euro. Questa la cifra spesa per passare una settimana a Marsa Alam, in Egitto, per lei e per le figlie di 12 e 10 anni, e anche per la migliore amica e il suo bambino di 12. Al Corriere della Sera, la donna ha raccontato: “Era il modo per ringraziarla del supporto che mi aveva dato nei periodi più bui e anche perché aveva accolto subito il mio invito a partire con noi e a starmi vicino nella mia missione“.

La donna, consulente di immagine e personal trainer di Roma, una volta per tutte voleva superare il terribile dramma del naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio 2012, nel quale morirono 32 persone.

L’intossicazione in Egitto

Undici anni dopo l’incubo della Costa Concordia, Angela è tornata al mare: “Ho prenotato la partenza per questo luglio coinvolgendo la mia migliore amica. Avevo scelto quella meta per la possibilità di fare le escursioni in mare. Purtroppo sono riuscita a farne una soltanto“.

Arrivate a Marsa Alam hanno preso parte a una escursione organizzata nel deserto nella quale era prevista una cena beduina durante la quale i bambini hanno mangiato qualcosa che ha fatto loro male. “Non so se le crepes oppure l’anguria o forse era l’acqua, non in bottiglietta, ma loro ci avevano detto che era buonissima lo stesso. Fatto sta che il primo a stare male, il mattino dopo, è stato il figlio della mia amica: febbre altissima e problemi intestinali. Dopo un paio d’ore è toccato alla mia figlia più piccola. E il giorno dopo, a ruota, alla mia maggiore“. Morale: una vacanza trascorsa con tre bambini attaccati alla flebo tutto il giorno in una stanza del villaggio Brayka Bay.

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