Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Sorrento è alle prese con gravi problemi di sovraffollamento, specialmente durante l’estate. Un cittadino, Graziano Maresca, ha denunciato su Facebook la difficile situazione, raccontando come sua madre, in preda al dolore, non sia riuscita nemmeno a trovare una sedia per sedersi. Ha sottolineato che, nonostante l’impegno del personale medico, la mancanza di spazio e risorse trasforma il Pronto Soccorso in un luogo di sofferenza prolungata per i pazienti. La denuncia evidenzia la necessità urgente di migliorare le condizioni del servizio sanitario locale.
Sorrento, Pronto Soccorso al collasso: la denuncia di un cittadino
Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Sorrento affronta da tempo problemi di sovraffollamento, soprattutto durante il periodo estivo, quando diventa un punto di riferimento anche per i numerosi turisti. Le segnalazioni di cittadini, pubblicate sui social e inviate ai media, evidenziano situazioni di disagio, nonostante la professionalità e l’impegno di medici e infermieri, che spesso si trovano a gestire un numero eccessivo di emergenze, con conseguenti lunghe attese.
Oggi, il cittadino Graziano Maresca ha condiviso su Facebook un post che descrive la sua esperienza: “Ore 20, pronto soccorso di Sorrento: un quadro straziante di sovraffollamento e impotenza. Mia madre, consumata dal dolore, lancia urla strazianti, mentre la ricerca anche di una semplice sedia si rivela vana. Non è colpa dei dottori e degli infermieri, che lottano con le unghie e con i denti per offrire cure in un ambiente al collasso. Ma l’assenza di spazio, di risorse, si trasforma in una crudeltà involontaria, amplificando la sofferenza di chi attende. L’ospedale, specchio di un sistema allo stremo, diventa teatro di un dramma silenzioso, dove l’umanità si perde tra le pieghe dell’emergenza”.
Questa testimonianza mette in luce le difficoltà operative che il personale sanitario affronta quotidianamente e sottolinea la necessità di interventi strutturali e organizzativi per migliorare le condizioni del servizio, che altrimenti rischia di non riuscire a garantire l’assistenza adeguata a tutti i pazienti.
