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Spaccio di droga tra l’Italia, Macedonia e Albania: perquisizioni e indagati anche a Salerno

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foto di repertorio
foto di repertorio

Spaccio di droga di tipo cocaina tra Italia, Macedonia e Albania: perquisizioni e indagati anche a Salerno. Il blitz della Polizia di Stato questa mattina, lunedì 18 novembre. I membri dell’organizzazione ricevevano compensi in base alle dosi vendute o alle ore lavorate.

Spaccio di droga: perquisizioni e indagati anche a Salerno

Operazione contro il traffico di cocaina tra Italia, Macedonia e Albania: perquisizioni e indagati a Salerno. Questa mattina, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale dell’Aquila, che ha disposto 30 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati per traffico di droga e reati connessi, come la detenzione e la cessione di sostanze stupefacenti. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, è stata condotta tra novembre 2022 e giugno 2024 dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile e da altri uffici investigativi. Gli inquirenti hanno accertato che L’Aquila rappresentava un punto di riferimento per un gruppo criminale attivo principalmente nel traffico di cocaina.

Le indagini

Sono state effettuate 26 misure cautelari in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 con obbligo di dimora. L’indagine ha coinvolto 42 persone, rivelando che il gruppo criminale, composto da individui di origine albanese, italiana e macedone, gestiva il traffico di stupefacenti in Abruzzo e Lazio, con circa 650 acquirenti. Il fatturato dell’attività illecita è stimato in quasi 2 milioni di euro. L’organizzazione presentava una struttura ben definita, con ruoli e responsabilità chiaramente assegnati tra i membri, legati da vincoli di parentela e origini comuni. Utilizzavano numerosi veicoli intestati a “terzi” e telefoni dedicati esclusivamente all’attività criminale. Le piazze di spaccio erano principalmente localizzate all’Aquila, con operazioni anche a domicilio per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.

Tra i dettagli emersi, è emerso che l’associazione organizzava incontri regolari per coordinare lo spaccio, preparare le dosi e pianificare i rifornimenti. I membri dell’organizzazione venivano pagati in base alle dosi vendute o alle ore lavorate, con “contratti a tempo indeterminato”. Oggi sono stati arrestati 21 indagati: 18 sono stati portati in carcere, 2 sono stati posti agli arresti domiciliari e 1 ha ricevuto l’obbligo di dimora. Le operazioni sono state supportate da numerosi uffici e reparti della Polizia di Stato di diverse città italiane, tra cui Salerno, Ancona, Campobasso, Foggia, Napoli, Roma e altre.

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