La Polizia di Catania nella giornata odierna, lunedì 20 gennaio, ha tratto in arresto una donna di 32 anni accusata di tentato omicidio. Secondo le prime informazioni, la donna aveva esploso alcuni colpi di pistola in direzione di alcuni parenti del suo ex compagno, ma ha mancato il bersaglio, ferendo invece un passante innocente. Il giovane ha rischiato la vita, salvandosi solo grazie al paravento dello scooter su cui si trovava, che ha deviato la traiettoria del proiettile.
Spara ai familiari ex ma colpisce un passante: arresto a Catania
Oggi a Catania, la polizia ha arrestato una donna di 32 anni con l’accusa di tentato omicidio, dopo che ha sparato contro alcuni familiari del suo ex compagno, colpendo invece un passante, che ha subito uno sfregio permanente al volto. La donna, madre di un bambino piccolo, è stata posta agli arresti domiciliari con un provvedimento di custodia cautelare.
La donna è accusata di tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione, e di lesioni a una persona diversa da quella a cui era destinato l’attacco. Secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile di Catania, la donna avrebbe sparato almeno un colpo di pistola contro alcuni familiari del suo ex compagno, mancando il bersaglio e colpendo invece al volto un uomo che stava passando in motorino.
I fatti contestati risalgono al 3 febbraio dello scorso anno, quando un giovane catanese si presentò al pronto soccorso dell’ospedale “San Marco” con ferite da proiettile, affermando di essere stato colpito mentre si trovava in via Zirilli, nel quartiere San Cristoforo, a bordo del suo scooter.
Le indagini condotte dalla Sezione Investigativa della polizia di Catania hanno permesso di risalire all’origine dello sparo e di escludere la responsabilità del ferito, che ha subito una lesione giudicata guaribile in 30 giorni e un danno permanente al volto. Secondo quanto emerso, il giovane ha rischiato la vita, salvandosi grazie al paravento dello scooter che ha deviato la traiettoria del proiettile.
Ulteriori accertamenti hanno portato all’identificazione della donna come presunta autrice dello sparo. Le prove decisive sono state fornite dalle intercettazioni e dall’analisi del suo telefono cellulare. Dallo studio di messaggi e telefonate è emerso che il ferito non era il bersaglio diretto del colpo, il quale era stato esploso a causa di precedenti conflitti tra l’indagata e la famiglia del suo ex compagno. Per la donna, già in affidamento ai servizi sociali per un altro procedimento penale a suo carico, sono stati disposti gli arresti domiciliari a causa della sua condizione di madre di un bambino piccolo.