Cronaca

Spostamenti tra comuni a Natale, Conte apre: ipotesi di una deroga nei giorni festivi

Il premier Giuseppe Conte avrebbe aperto una riflessione sull’opportunità di allargare le possibilità di spostamenti tra comuni a Natale. Il presidente Conte, dunque, starebbe pensando di modificare l’ultimo Dpcm che impediva di uscire dal proprio comune di residenza nei giorni del  25 e 26 dicembre e il 1° gennaio.
Secondo quanto trapelato da “Il Corriere della Sera“, Palazzo Chigi ha accolto le richieste di sindaci e province e darà la possibilità di spostarsi fra i Comuni il giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

Spostamenti tra comuni a Natale, Conte valuta una deroga

È quanto apprende l’Ansa da fonti parlamentari. La riflessione aperta da Conte, secondo quanto emerge dalle fonti, potrebbe portare a modifiche al decreto legge sul Covid o a un aggiornamento delle Faq del governo, con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni.

Il pressing dalle opposizioni e non

Il pressing sul premier è abbastanza forte oltre che dalle opposizioni anche da settori importanti della maggioranza. “Spero ancora di riuscire a modificare il decreto del Governo – ha detto il capogruppo del Pd al senato Andrea Marcucci – per allargare il raggio degli spostamenti di chi vive nei piccoli Comuni, durante le giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio. L’Italia non è fatta solo di grandi città. Lunedì spero che la maggioranza abbia una proposta concreta da sottoporre al Governo, durante la capigruppo in Senato”.

Cosa dicono le Faq sugli spostamenti nei giorni festivi

“Nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio, questi spostamenti saranno consentiti, sempre esclusivamente tra luoghi in area gialla, solo se si ha la residenza o il domicilio o la propria abitazione nella regione/provincia autonoma di destinazione.

Nei giorni 25 e 26 dicembre e 1° gennaio sarà comunque possibile spostarsi solo all’interno del proprio comune. In ogni caso, sarà possibile spostarsi tra comuni/province/regioni diversi per motivi di lavoro, necessità o salute”, precisano le faq.


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