Squid Game, la celebre serie sudcoreana sembrerebbe avere una realtà inquietante oltre ai manga e anime giapponesi. Alcune teorie infatti, suggeriscono che la trama tragga spunto da eventi storici realmente accaduti, legati a un oscuro capitolo della storia sudcoreana: il campo di internamento Brother’s Home.
Squid Game: La realtà inquietante avrebbe ispirato la serie
Operativo dal 1976 al 1987 sull’isola di Busan, Brother’s Home era un centro in cui venivano internate persone marginalizzate dalla società. Il governo sudcoreano dell’epoca, sotto regime autoritario, attuò un programma di “purificazione delle strade” in vista di eventi internazionali come i Giochi Asiatici del 1986 e le Olimpiadi del 1988.
Vagabondi e persone vulnerabili venivano prelevati con la forza, ma solo il 10% dei detenuti era realmente senza casa. Molti erano semplicemente individui ai margini della società.
Analogamente, in Squid Game, i partecipanti provengono da situazioni disperate e accettano di competere nei giochi mortali per sfuggire alla povertà.
Nel campo di Brother’s Home vivevano circa 4.000 detenuti, costretti a lavori forzati e sottoposti a punizioni brutali, spesso mascherate da “giochi”.
Tra le pratiche più agghiaccianti c’erano il “Gioco del Veicolo a Motore”, in cui i prigionieri venivano picchiati se non seguivano gli ordini, e i “Giochi di Hiroshima”, dove i detenuti venivano appesi a testa in giù e percossi. L’estetica stessa del campo, con tute blu, scarpe di gomma e letti a castello, ricorda i dettagli visivi della serie.
Coincidenza o ispirazione?
Nonostante le somiglianze, il creatore di Squid Game, Hwang Dong-hyuk, non ha mai menzionato Brother’s Home come fonte d’ispirazione. Ha invece dichiarato di essersi basato su esperienze personali e sulla crisi economica.
Tuttavia, la somiglianza tra gli elementi brutali della serie e la realtà di quel campo è difficile da ignorare. Realtà o coincidenza? Forse non lo sapremo mai con certezza.