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Stati Uniti, approvati i combattimenti di schiaffi: ceffoni brutali senza alcuna difesa

I video sono brutali: atleti enormi crollano al suolo dopo un ceffone ben assestato

Negli Stati Uniti sono stati approvati i combattimenti di schiaffi. Lo ha annunciato il capo della UFC, Dana White.

Stati Uniti, approvati i combattimenti di schiaffi

In America sono stati approvati i combattimenti di schiaffi. La neonata organizzazione si chiama Power Slap ha visto nei giorni scorsi il proprio regolamento approvato dalla Commissione Atletica del Nevada. In quello stato americano si potranno dunque svolgere incontri di ceffoni completamente regolari. Questa è l’ultima idea del boss della UFC, il potente Dana White, la cui lega di MMA muove decine di milioni di dollari.

Il debutto ufficiale in terra americana non dovrebbe tardare, visto che è stata annunciata una conferenza stampa di presentazione a inizio novembre, prima di UFC 281. Le regole dei combattimenti di schiaffi sono molto semplici: due concorrenti stanno l’uno di fronte all’altro con un tavolino in mezzo e si danno un ceffone a turno fino a quando uno dei non è più in grado di continuare oppure non si ritira. Nel caso in cui non ci sia una conclusione anticipata della sfida, un vincitore sarà determinato da giudici che utilizzeranno il sistema a 10 punti popolare nelle MMA e nel pugilato (10-9, 10-8). A differenza degli incontri ‘non ufficiali’ i cui video circolano da tempo in rete (qui sotto ne potete vedere un paio) e che vedevano talora grosse differenze di stazza tra i concorrenti, la Power Slap è intenzionata ad introdurre classi di peso, esattamente come avviene nella UFC.

Le dichiarazioni del capo dell’UFC

Lo stato maggiore della UFC ha fiutato la possibilità di grandi guadagni, come spiega il Chief Business Officer dell’organizzazione Hunter Campbell: “Dopo averlo testato, ci è diventato chiaro che c’è un enorme potenziale qui come sport, non diversamente dai primi anni della UFC. Aveva tutto il senso del mondo far approvare il regolamento prima di far partire questo sport, per tutte le ovvie ragioni: in primo luogo la salute e la sicurezza dei concorrenti”.

È proprio quest’ultimo aspetto infatti quello che ha attirato le maggiori critiche al neonato sport (se così si può chiamare), visto che non viene data la possibilità di difendersi dai colpi inferti (a parte i paradenti), offrendosi come vittime sacrificali agli avversari. Discutendo dei potenziali rischi, incluse commozioni e danni cerebrali, Dana White ha risposto minimizzando:

“In un incontro di boxe i pugili vengono colpiti con 300-400 pugni. Questi ragazzi verranno colpiti con tre schiaffi. La commissione atletica ha fatto la cosa giusta. Ed anche noi. Corriamo verso la regolamentazione, disciplinando questo sport per assicurarci che sia sicuro per tutti, perché molte persone verranno coinvolte, proprio come hanno fatto le MMA. Quello che vuoi è assicurarti che ci siano regole ben definite, le persone devono sottoporsi alle visite mediche prima, durante e dopo il combattimento per mantenere la cosa al sicuro. Dovrebbe essere regolamentato e il Nevada ha fatto la cosa giusta. Applaudo la loro decisione ed è per questo che sono la commissione atletica più rispettata al mondo”.

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