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Stefania Sandrelli rivela tutto: dall’amore per Gino Paoli ai rimpianti sulla maternità

Stefania Sandrelli amore Gino Paoli rimpianti maternità
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Stefania Sandrelli, icona del cinema italiano, ha condiviso delle riflessioni intime in un’intervista al Corriere della Sera, parlando dell’amore per Gino Paoli e i rimpianti sulla maternità. L’attrice, nota per le sue indimenticabili performance in film di registi come Mario Monicelli e Bernardo Bertolucci, ha parlato dei suoi rimpianti e delle sue esperienze personali, offrendo uno sguardo sincero sul passato.

Stefania Sandrelli: l’amore per Gino Paoli e rimpianti sulla maternità

Nel corso dell’intervista, Stefania Sandrelli ha espresso il suo rammarico per non aver avuto più figli. Sebbene sia orgogliosa dei suoi cinque nipoti, confessa di aver desiderato una famiglia più numerosa. La sua carriera, tuttavia, le ha lasciato poco tempo per la vita familiare. “Mi sarebbe piaciuto avere più figli“, ha dichiarato, aggiungendo che la sua intensa vita lavorativa ha limitato le sue possibilità. Amanda, sua figlia avuta con il celebre cantautore Gino Paoli, e Vito, nato dal matrimonio con Nicky Pende, sono i frutti di una vita ricca di sfide personali e professionali.

La relazione con Gino Paoli, avvenuta negli anni ’60, ha rappresentato un capitolo significativo e controverso nella vita di Sandrelli. Racconta di aver conosciuto Paoli alla Bussola, senza sapere che fosse già sposato. Nonostante il grande scandalo dell’epoca, Stefania ha affrontato la situazione con coraggio. “Ci siamo incontrati in un contesto molto diverso da quello di oggi“, riflette l’attrice. La loro convivenza, tra Roma e Milano, è stata segnata da alti e bassi, ma ha mantenuto buoni rapporti con la moglie di Paoli, Anna.

L’impulso di “La Chiave” di Tinto Brass

Infine, Stefania Sandrelli ha parlato del suo controverso ruolo nel film La Chiave di Tinto Brass, un’opera considerata trasgressiva ma non pornografica. “Era un film femminista“, spiega, sottolineando che il suo personaggio serviva a denunciare atteggiamenti inaccettabili. Sandrelli ha affrontato la sfida con libertà e determinazione, dimostrando che il film era una critica sociale piuttosto che una mera provocazione. Stefania Sandrelli continua a essere una figura di grande spessore, con una carriera che rimane tra le più rispettate del panorama cinematografico italiano.

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