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Stefano Sansone eletto nuovo presidente della Comunità del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: il dibattito e le tensioni

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Stefano Sansone

Stefano Sansone è stato eletto, nella giornata di ieri lunedì 27 gennaio, nuovo presidente della Comunità del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.  Ci sono stati anche momenti di forte tensione all’interno del PD che per la prima volta si presenta spaccato. Lo riporta InfoCilento.

Stefano Sansone eletto nuovo presidente della Comunità del Parco

Stefano Sansone è stato eletto nuovo presidente della Comunità del Parco, ma il Partito Democratico si trova in una situazione di divisione. Il sindaco di Ascea ha prevalso, ma ci sono stati momenti di forte tensione all’interno del partito, che per la prima volta si presenta spaccato.

Con l’elezione di Sansone si conclude un periodo difficile, durante il quale le elezioni per il consiglio del Cilento, Vallo di Diano e Alburni hanno dominato il dibattito politico locale, causando una frattura nel Pd. Inizialmente, il partito sembrava unito nel sostenere il sindaco di Ascea, ma successivamente si è diviso, con il nome di Raffaele Mondelli, sindaco di Omignano, che ha guadagnato sostenitori tra i dissidenti.

Il resoconto del presidente uscente

La riunione è iniziata con il resoconto presentato dal presidente uscente Salvatore Iannuzzi. L’amministratore cilentano ha messo in luce il buon lavoro svolto nel corso degli anni, sebbene interrotto in parte dall’emergenza Covid. “Abbiamo affrontato numerose criticità nel documento programmatico del Parco”, ha affermato Iannuzzi. Tra i temi trattati nella programmazione ci sono la sanità, con l’obiettivo di realizzare un ospedale unico per il Parco; l’impegno per l’aeroporto; la valorizzazione dei beni dell’Ente; la metanizzazione; e questioni storiche come gli abusi edilizi sul territorio.

“L’iniziativa più significativa – ha sottolineato il presidente uscente – è stata quella delle Zea, le zone economiche ambientali. Abbiamo svolto un ruolo fondamentale nella proposta di legge. Abbiamo dimostrato che la defiscalizzazione può sostenere le attività nelle aree del Parco. La legge è stata finanziata e ora deve essere recuperata e nuovamente finanziata, con la possibilità di ampliarla, ad esempio, includendo la defiscalizzazione degli stipendi per chi lavora nel nostro territorio.” “Dobbiamo continuare su questa strada; molto è stato realizzato e molto altro può essere fatto, ma è essenziale mantenere la coesione,” ha concluso.

Il dibattito e le tensioni

Dopo il dibattito, si è giunti al momento più atteso, confermato dalla presenza di tutti gli amministratori dell’organismo, tra cui sindaci, presidenti delle comunità montane e un delegato della Regione, Nello Mastursi, insieme ai rappresentanti provinciali del Pd. Questi ultimi temevano una frattura che non si era mai verificata prima all’interno dei Dem e, di conseguenza, tra i sostenitori del presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Prima delle votazioni, i due candidati hanno condiviso le loro visioni, evidenziando le priorità da perseguire, con un focus sull’implementazione dei servizi, la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo del turismo.

Il sindaco di Bellosguardo, Giuseppe Parente, e la sindaca di Monte San Giacomo, Angela D’Alto, hanno lanciato un appello all’unità, ma questo è rimasto inascoltato. Vincenzo Speranza, sindaco di Laurito e presidente della Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo, ha esortato a non trasformare l’assemblea in una riunione di partito. Nanni Marsicano, delegato di Pisciotta e membro di Forza Italia, ha sollecitato l’unità territoriale e ha criticato i rappresentanti del PD, affermando: “non siete uomini d’onore”. Non sono mancati momenti di tensione, come quello tra il delegato della regione Campania, Mastursi, e il sindaco di Cuccaro Vetere, Simone Valiante.

La seduta è stata sospesa per quindici minuti. Al momento della ripresa, le posizioni erano rimaste invariate: una parte del PD ha continuato a sostenere Sansone, mentre un’altra parte, insieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha appoggiato Mondelli, al quale i vertici salernitani del PD avevano proposto la vicepresidenza, proposta però rifiutata.

Le votazioni

Il sindaco di Ascea ha ottenuto la maggioranza, ricevendo 59 voti contro i 28 di Mondelli. L’elezione del vicepresidente è stata più semplice, con Giuseppe Orlotti, sindaco di Giungano, unico candidato. Il risultato evidenzia una netta divisione nel territorio. Questo è un dato significativo da considerare in chiave politica, poiché durante l’era De Luca non si erano mai registrate simili fratture.

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